Una busta contenente delle minacce di morte ed un proiettile è stata recapitata al ministro del Sud e rappresentante di Forza Italia Mara Carfagna. La notizia è stata rivelata all'interno di un articolo pubblicato da Linkiesta, che in un suo pezzo ha raccontato della corrispondenza intrattenuta dall'avvocato ed ex senatore Giancarlo Pittelli, ora in carcere, con alcuni amici e parlamentari.
L'ex senatore Giancarlo Pittelli, finito dietro le sbarre nel 2021 con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito di una inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, si è rivolto anche al ministro Carfagna per chiedere un sostegno, e proprio nell'affrontare questo tema Linkiesta ha rivelato quanto accaduto alla rappresentante azzurra.
Minacce al ministro Carfagna: cosa è accaduto
La notizia delle minacce al ministro del Sud è trapelata nel corso della ricostruzione della corrispondenza dell'avvocato Pittelli. La missiva inviata alla rappresentante di FI dall'ex senatore, infatti, è stata oggetto di rigide verifiche proprio per questioni di sicurezza, dal momento che poco tempo prima il ministro aveva ricevuto una busta con delle chiare intimidazioni.
L'ufficio stampa di Mara Carfagna ha rivelato al Giornale.it quanto accaduto, facendo chiarezza sulla vicenda. A fine agosto, inizio settembre 2021, una lettera di minacce di morte, con tanto di proiettile, è stata effettivamente recapitata alla rappresentante di Forza Italia. Il fatto non è stato reso noto, essendo il ministro molto riservato su certe delicate questioni. Proprio a cause delle minacce ricevute, la corrispondenza del ministro è stata da allora sottoposta a stringenti controlli di sicurezza.
Lo scorso novembre Giancarlo Pittelli ha scritto al ministro Carfagna, inviandole una raccomandata con ricevuta di ritorno, indirizzata direttamente alla Camera. "La corrispondenza del ministro, proprio in virtù delle minacce di morte che aveva ricevuto, è attenzionata per la tutela della sua sicurezza", spiega al Giornale.it l'ufficio stampa di Mara Carfagna."Quindi la missiva di Pittelli è stata intercettata e mandata direttamente all'ispettorato di palazzo Chigi".
Nel ricostruire il caso di Giancarlo Pittelli, Linkiesta è venuta a conoscenza delle minacce di morte recapitate al ministro del Sud.
Solidarietà al ministro
Sul caso si è espresso il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, che si è detta vicino alla collega di partito. "Solidarietà al ministro Carfagna, destinataria di una busta contenente un proiettile e gravissime minacce di morte", ha dichiarato la Gelmini, come riportato da Agi. "Le intimidazioni e la violenza anche verbale vanno condannate con decisione: non ci può essere spazio per chi assume comportamenti deplorevoli e antidemocratici. Un abbraccio a Mara", ha concluso. A stringersi intorno alla collega azzurra, anche la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini, che parla di "intimidazione gravissima, frutto avvelenato di un clima di odio di fronte al quale serve rispondere con la massima fermezza democratica", ed il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta: "All'amica Mara, va la mia piena solidarietà per le ignobili minacce di morte che ha ricevuto. Intimidazioni da condannare con fermezza. Avanti a testa alta".
Solidarietà anche da parte del Partito democratico. "Bisogna sempre vigilare su atti come questi che sono pericolosamente in crescita. Mi auguro che sull'accaduto venga fatta luce al più presto", ha infatti commentato Bruno Astorre, senatore e Segretario Pd Lazio. "Piena solidarietà dalle deputate e dai deputati del Pd alla ministra Mara Carfagna per le minacce di morte ricevute. Occorre dire con fermezza basta al clima d'odio che causa questi atti odiosi e vigliacchi", ha aggiunto Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.
Attestati di solidarietà sono arrivati anche dal Movimento Cinque Stelle. "Massima solidarietà alla ministra Mara Carfagna per le vili minacce ricevute. Conosco Mara e sono certo che questi atti vigliacchi non fermeranno il suo lavoro al Ministero per il Sud", ha commentato Luigi Di Maio.
Vicinanza anche da parte del vicepresidente della Camera Ettore Rosato, di Italia Viva: "Fatto gravissimo, segnale di allarme del clima d'odio e intimidazione alle Istituzioni da contrastare con determinazione. Confido che Magistratura e forze dell'ordine facciano luce".Solidarietà da parte del sottosegretario per il Sud e la Coesione territoriale Dalila Nesci, e dal sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola.
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