Il Pd blinda la manovra: domani fiducia. Le opposizioni: "Via le marchette"

Il Pd accelera sulla manovra finanziaria: il voto in Aula domani al Senato. Ma le opposizioni non ci stanno

Il Pd blinda la manovra: domani fiducia. Le opposizioni: "Via le marchette"

Voto di fiducia sull’articolo 1 del ddl di Bilancio (che contiene la manovra) nel testo arrivato dalla Camera domani nell’Aula del Senato. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama a maggioranza. L’Assemblea avvierà l’esame del provvedimento alle 9,30, con la relazione e l’eventuale voto sulle questioni pregiudiziali. Sempre alle 9,30 è stato fissato il termine per la presentazione degli emendamenti. La prima chiama sul voto di fiducia inizierà alle 13,30. Alle 14,30-14,45 inizierà la votazione della II sezione del provvedimento con gli stanziamenti dei ministeri composto di altri 18 articoli (compresa l’entrata in vigore). Il voto finale del Ddl di Bilancio sarà con votazione elettronica. La commissione Bilancio si riunirà nella giornata di oggi e stanotte.

Il Pd non vuole perdere tempo e chiede che la manovra venga approvata nel più breve tempo possibile, per permettere così a Renzi di dare le dimissioni e aprire ufficialmente la crisi di governo, dopo il fallimento del referendum costituzionale. Le opposizioni però fanno muro: nessuna scorciatoia, è la posizione che accomuna Forza Italia, Sinistra italiana e Lega. A sorpresa il Movimento 5 Stelle non oppone grosse resistenze.

Le tappe per approvare la manovra

Alle 13 di mercoledì in Senato inizia la votazione sulla legge di bilancio. Il governo dovrebbe porre la fiducia. Subito dopo Renzi dovrebbe parlare alla direzione nazionale del Pd annunciando cosa intende fare i prossimi giorni. Giovedì o venerdì, Renzi dovrebbe tornare dal Presidente della Repubblica per presentare le dimissioni. Mattarella presumibilmente accetterà le dimissioni con riserva (Renzi continuerà ad essere presidente del Consiglio) e inizierà il giro di consultazioni dei gruppi parlamentari, per cercare di individuare una maggioranza con cui formare un nuovo governo.

Ecco le posizioni dei partiti

"Aspettiamo l’esito della commissione Bilancio - dice Vito Crimi del M5S -. Se dovesse comunque essere confermato che la manovra è blindata e non si faranno modifiche, allora scongeliamo Renzi nel più breve tempo possibile". Crimi chiarisce quindi che se il governo dimissionario e la maggioranza decideranno per non apportare modifiche al testo della manovra, e porre una fiducia tecnica sulla legge nell’aula del Senato, il M5S non voterà la fiducia ma non farà ostruzionismo, agevolando un ok rapidissimo alla manovra.

I capigruppo di Forza Italia, Paolo Romani e Renato Brunetta, ieri hanno messo le mani avanti: qualunque apertura sulla manovra presuppone "che vengano stralciate tutte quelle parti che riguardano piccoli e grandi finanziamenti di mero sapore elettorale che oggi compongono il testo della legge".

"La legge di bilancio - dichiara il senatore di Forza Italia Vincenzo Gibiino - non può essere approvata senza una opportuna e approfondita discussione parlamentare. Con il voto referendario gli italiani hanno chiesto il ritorno ad una democrazia vera, partecipata, nella quale il parlamento deve tornare ad avere un ruolo centrale e non sussidiario. Si chiede di discutere, di affrontare nel dettaglio un testo che troppo ricalca l'arroganza di un governo sfiduciato dagli italiani".

"Non ci sono le basi per l'approvazione rapida della legge di bilancio al Senato - scrivono in una nota i presidenti dei gruppi parlamentari leghisti Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio - a meno che

il governo non elimini immediatamente tutte le marchette pre-elettorali inserite prima del voto di domenica. Non vogliamo prolungare l'agonia per ripagare gli endorsement ricevuti da Renzi in campagna elettorale".

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