“Se vuoi gratitudine, comprati un cane”. Matteo Renzi scherza ma il nervosismo verso coloro che hanno fatto carriera grazie a lui è lampante. “Non sarò mai il capo di una corrente”, giura l’ex segretario del Pd mentre nel Teatro Nuovo di Salsomaggiore si svolge proprio la convention dei renziani.
Gli ingrati di cui parla Renzi, si spiega in un articolo di Repubblica, sono la lady Pesc, Federica Mogherini, l’ex premier Paolo Gentiloni e l’ex ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini che, ora, sembrano aver rinnegato il renzismo. I suoi fedelissimi si dividono tra chi vorrebbe appoggiare la corsa di Marco Minniti alla segreteria e a chi, come Ettore Rosato, non vede l’ora di uscire dal partito. “In campagna elettorale abbiamo perso la linea politica. E c' era sempre un nostro dirigente che prima di prendere il caffè già studiava come attaccare Renzi e il governo. Io in un partito così non posso più starci”, dice l’ex capogruppo alla Camera. Maurizio Martina, da Roma, invece, parla alla riunione degli “under 35” e, alludendo a Renzi, dice: “Il congresso deve aprire una fase nuova. Mai più una chiusura della festa dell' Unità con il segretario che parla e qualcuno che sta in giro per l' Italia a fare altro, mai più interviste tv alla vigilia di una Direzione cruciale, mai più il partito presenta una contromanovra e qualcuno ne presenta un' altra”.
Anche se né Minniti né Martina hanno sciolto la riserva su una loro candidatura, al momento, un sondaggio della società Izi dà ancora in vantaggio Nicola Zingaretti con il 40,4%. A seguire: Minniti che ha il 23,2%; Martina il 18,1%; Richetti il 6,9; Corallo il 4,8%; Boccia il 4 e Damiano il 2,6% ma c’è ancora un 22,8% di indecisi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.