Pedofilo liberato torna a colpire in parrocchia

Già condannato a 7 anni, ha violentato una bimba di 9 anni fingendosi insegnante

Tiziana Paolocci

Era uscito dal carcere un anno fa, dopo averne scontati sette per pedofilia. Ma la condanna non è bastata e P.L., romano di quarantacinque anni, è tornato a colpire ancora, questa volta in una parrocchia della periferia capitolina. Fingendo di essere un insegnante di educazione fisica a caccia di giovani talenti, ha stuprato una bambina di nove anni e palpeggiato la sorellina di cinque, dopo aver carpito la fiducia del padre con uno stratagemma.

Gli agenti della squadra mobile e gli uomini del commissariato Casilino lo hanno arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di violenza sessuale aggravata e corruzione ai danni delle due ragazzine e per tentata violenza verso una quindicenne. Gli stessi reati, compiuti nel 2008, quando nelle sue mire era finita una giovane di Torpignattara.

Nonostante le pesanti responsabilità, uscito di cella, P.L. non era stato sottoposto ad alcun controllo o misura di sorveglianza. Libero, insomma, di colpire di nuovo. E sempre nello stesso modo.

Gli investigatori hanno accertato, infatti, che il quarantacinquenne, diplomato in Isef, avvicinava le ragazzine usando una serie di scuse e bugie. Si fingeva fisioterapista o insegnante di educazione fisica, puntando sulla faccia pulita e sui modi garbati. Nell'ultimo episodio, quello che lo ha riportato dietro le sbarre di Regina Coeli, il balordo ha fermato il padre della due bambine, convincendolo ad affidargliele per le selezioni di uno spettacolo, che si sarebbe dovuto tenere durante una festa parrocchiale.

«Sto facendo dei provini, sono certo che le sue figlie possono diventare ginnaste professioniste», ha detto al genitore. E per non destare sospetti gli ha dato appuntamento il giorno dopo davanti a una parrocchia di Torre Maura. Qui, ha preso per mano le piccole, e le ha condotte nel teatro annesso alla struttura. Ha calato la maschera e si è trasformato in orco. Dopo aver palpeggiato la bambina di cinque anni, l'ha riportata al genitore. «È troppo piccola», gli ha detto. Rimasto solo con la più grande, ha abusato di lei.

In un altro caso scoperto dalla polizia, invece, ha «puntato» una quindicenne, spacciandosi per fisioterapista. Dopo averla molestata, l'adolescente è riuscita a sfuggirgli.

Gli investigatori nei giorni scorsi hanno perquisito l'abitazione del

pedofilo e hanno sequestrato computer e altro materiale informatico su cui verranno eseguiti accertamenti, perché c'è il fondato sospetto che la catena di stupri possa essere molto più lunga di quella emersa fino ad ora.

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