Volano coltelli all'interno del M5s tra i due primattori, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. In un'intervista rilasciata a la Stampa, l'ex premier è stato molto chiaro su quale sia il clima all'interno del partito, dove la scissione da parte del ministro degli Esteri sembra essere più di un'ipotesi: "Non lo cacciamo via. In realtà Di Maio si sta cacciando da solo". Una bordata velenosa nei confronti dell'esponente campano, che fa il paio con altre dichiarazioni rilasciate da Conte nelle ore precedenti: "Di Maio intende fondare un nuovo partito? Non mi faccia entrare nella testa altrui. Questo ce lo dirà lui in queste ore". All'interno del Movimento ora è il caos e in tanti hanno deciso di prendere le parti dell'ex premier, la cui leadership è stata legalmente legittimata dal tribunale di Napoli.
Uno dei vicepresidenti del M5s, Riccardo Ricciardi, è intervenuto ai microfoni di 'L'Italia s'è desta' su Radio Cusano Campus con una stilettata velenosa nei confronti del ministro Di Maio: "La leadership è di Giuseppe Conte. Di Maio si è ritrovato di nuovo fuori dal Parlamento per attaccare Conte. Non ha mai detto niente di politico, non ha mai difeso M5s, per una questione che riguarda la sua poltrona dal 2023 in poi. Utilizza questa formula di mancanza di dialettica politica quando era molto difficile avere dialettica politica nel momento in cui lui era capo politico. Che ora dia lezioni di dialettica politica fa veramente sorridere".
Anche l'ex capogruppo dei senatori M5s, Gianluca Perilli, non ha risparmiato parole di fuoco a Luigi Di Maio e sempre dalle colonne de la Stampa ha attaccato: "Non sono nella testa di Luigi. Lui dice sempre che il Movimento è la sua casa, ma dimostra di non sapersi orientare nelle stanze di questa casa e che, anzi, vuole minarne le fondamenta. Non solo per ciò che contesta, ma anche per i tempi e i modi in cui lo fa. Da parte sua manca la più basilare considerazione del ruolo di Conte e della legittimazione che ha avuto dal voto degli iscritti". Perilli ha poi aggiunto: "Se non lo stima, dovrebbe almeno rispettarlo. Le scissioni si evocano spesso.
Adesso ci sono alcune decisioni da prendere, ma deve assumersene la responsabilità soprattutto Di Maio. Chi si comporta così deve essere conseguente. Se non si ritrova più nel Movimento e se è a disagio, deve capire dove vuole andare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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