Via libera del Consiglio dei ministri al Documento programmatico di bilancio, che traccia l'architettura della manovra che il governo si appresta a varare. Tante le novità sul tavolo, dalle pensioni alle bollette passando per il reddito di cittadinanza e il superbonus 110%. Il premier Mario Draghi ha dovuto svolgere un importante lavoro di mediazione per accontentare le diverse sensibilità dei partiti e non creare malumori all'interno della variegata maggioranza. Una manovra espansiva per il 2022 da 23 miliardi di euro (1,2% del Pil), di cui una buona parte destinata alla riduzione delle tasse. Domani il presidente del Consiglio parlerà al Senato e alla Camera. Giovedì e venerdì ci sarà il Consiglio Europeo. Ecco cosa cambia.
Pensioni
Fonti di governo fanno sapere che la decisione sulla riforma di quota 100 per ora resta in stand-by, "visto che nel Dpb ci sono solo macro-voci, dunque ogni decisione sul superamento" della riforma delle pensioni del primo governo Conte "può essere rinviata". Comunque si vuole evitare il ritorno improvviso allo scalone della legge Fornero con l'uscita dal lavoro a 67 anni.
Il governo starebbe pensando a quota 102 per riformare quota 100. Come funzionerebbe? A partire dal 2022 per andare in pensione sarebbero necessari 38 anni di contributi e 64 anni d'età. Questo passaggio però comporterebbe uno "scalone" e l'esecutivo potrebbe optare per un finanziamento transitorio, accompagnando l'innalzamento per evitare che alcuni lavoratori rimangano imbrigliate nello scalone. Dal 2023 l'ipotesi sarebbe quella di arrivare a quota 104 portando l'età a 66 anni. Una soluzione verso cui la Lega ha espresso una "riserva politica": i ministri leghisti si sarebbero detti contrari, manifestando "qualche mal di pancia".
Non è stata abbandonata l'idea di ampliare a nuove categorie lavorative l'Ape sociale, ovvero per coloro che hanno l'invalidità civile pari o superiore al 74% e 30 anni di contribuzione, oppure i dipendenti con 36 anni di contribuzione e che hanno svolto professioni usuranti. Da discutere il prolungamento dell'opzione donna.
"Sulle pensioni ci sono diverse ipotesi in ballo, ma questa sera nessuna decisone su quota 100 è stata presa, così come chiesto dai ministri della Lega. Nei prossimi giorni si decideranno modalità e tempi delle modifiche del sistema pensionistico. Escludo qualsiasi ritorno alla legge Fornero", ha fatto sapere il ministro Giancarlo Giorgetti.
Reddito di cittadinanza
Il livello di spesa del reddito di cittadinanza viene allineato a quello dell'anno 2021. Sarebbero previsti inoltre più controlli anti-furbetti e un meccanismo di decalage dell'assegno, che parta in caso di rifiuto della seconda offerta di lavoro. La misura avrebbe una platea di 1,5-2 milioni di persone.
Contemporaneamente bisognerà potenziare le politiche attive, cioè tutti quei servizi (centri per l'impiego e navigator) affinché chi riceve il reddito di cittadinanza impari un mestiere o ne trovi uno adatto alle sue capacità. L'operazione potrebbe essere finanziata con una parte dei 4,4 miliardi del Recovery Fund destinati agli incentivi all'occupazione, nell'ambito del vasto piano pluriennale che riguarderà anche cassintegrati e chi ha perso il posto.
Nel Cdm della scorsa settimana era andato in scena un braccio di ferro sul reddito 5S: da una parte i ministri Giancarlo Giorgetti (Lega), Renato Brunetta (Forza Italia) ed Elena Bonetti (Italia Viva) hanno chiesto profonde modifiche al testo; dall'altra il ministro Stefano Patuanelli (M5S) ha fatto opposizione con la sponda di Andrea Orlando (Partito democratico).
Superbonus 110%
Si va verso la proroga al 2023 del superbonus 110%, ma limitata a condomini e Iacp, escludendo quindi le abitazioni unifamiliari. Per gli altri bonus edilizi, il credito d'imposta al 50% e quello al 65% per ristrutturazioni e riqualificazione energetica, si prospetta una conferma per tre anni. Invece al momento non è prevista la proroga del bonus facciate al 90%.
Bollette
In manovra dovrebbe essere stanziato un fondo da un miliardo di euro per il taglio delle bollette contro i rincari, legato a doppio filo con i costi della transizione. Il fondo verrà utilizzato con un decreto da realizzare entro fine anno. Per la copertura si ricorrerà a uno dei due miliardi già destinati dalla Nadef (Nota di aggiornamento al Def) alla riforma del fisco, ai quali si andrebbero ad aggiungere altri sette miliardi per il taglio delle tasse.
Le altre novità
Otto miliardi per il taglio delle tasse è la cifra indicata come macro-stanziamento in legge di bilancio per ridurre principalmente il cuneo fiscale.
Ci sono poi un importante fondo pluriennale per gli investimenti pubblici, misure molto sentite come la riduzione dell'Iva sui tamponi e sugli assorbenti dal 22% al 10%, l'aumento dei fondi per la gratuità dei libri testo nella scuola dell'obbligo, i congedi parentali stabilizzati a 10 giorni. Più risorse per sanità, anziani non autosufficienti, scuola e trasporto pubblico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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