Si attende l'esito della riunione del consiglio dei ministri, in programma nel pomeriggio, alle 16.30, per approvare il Documento programmatico di bilancio (Dpb), passaggio propedeutico per dare il via alla manovra economica 2022. Continuano gli incontri tra il governo e le forze politiche per accelerare i tempi. Prima però si è riunita la cabina di regia, formata dal premier Mario Draghi, dai ministri e dalle delegazioni dei partiti, per decidere i prossimi passi da effettuare velocemente. Sul piatto ci sono una serie di argomenti che vanno affrontati quanto prima. Ammortizzatori sociali, reddito di cittadinanza, riforma del sistema pensionistico. Sono questi alcuni dei temi a cui bisogna dare delle risposte e lo strumento economico-finanziario è fondamentale per procedere.
Si va, comunque, verso una legge di bilancio da 23 miliardi di euro, ovvero l'1,2% del Pil. Ciò emerge al termine dell'incontro della cabina di regia sul Dpb terminato da poche ore. Il responsabile economico di Italia viva, Luigi Marattin, lasciando palazzo Chigi ha spiegato che"il margine è intorno ai 23 miliardi". Una buona fetta di questo denaro, circa 8 miliardi di euro, dovrebbero servire a ridurre le tasse. Il governo vorrebbe tagliare il cuneo fiscale sul lavoro dipendente e, nello stesso tempo, eliminare il contributo a carico delle imprese per gli assegni familiari, che costa circa 2 miliardi di euro, dato che dal 2022 ci sarà l’assegno unico per i figli. Marattin ha continuato: "L'impianto è ottimo, ma abbiamo chiesto una riflessione ulteriore per capire se il margine può essere aumentato. Dopo che tutti dicono di abbassare le tasse, è strano che quando l'operazione la puoi fare davvero si vada con il braccino corto. Un intervento vero di riforma fiscale ha due cifre. Chiediamo che si arrivi a 10 miliardi".
Un altro importante nodo da sciogliere è quello degli ammortizzatori sociali. Per sostenere la cassa integrazione delle aziende più piccole dovrebbero essere investiti 5 miliardi di euro, mentre altri 2 miliardi di euro verrebbero spesi nella sanità, con l’acquisto di nuove dosi di vaccini e le assunzioni in programma. Per i 5 Stelle bisogna proseguire con il taglio dell'Irpef. Sulla manovra è intevenuto anche il leader della Lega Matteo Salvini. "Meno tasse sul lavoro - ha detto - con un taglio del cuneo fiscale, nessun ritorno alla Fornero e attenzione a lavoratori precoci e lavori usuranti, stretta sui furbetti del reddito di cittadinanza, più soldi per le indennità dei sindaci".
Altri soldi della manovra serviranno a rinnovare i contratti di lavoro in scadenza e le spese militari. Un capitolo a parte merita il sistema pensionistico, che si trova a un bivio. Bisogna intervenire presto, poiché il prossimo 31 dicembre scadrà Quota 100 e si devono prevedere nuovi accorgimenti, che dovrebbero costare intorno ai 2 miliardi di euro. Infine, dovranno essere prorogati alcuni bonus, come quello delle ristrutturazioni edilizie, e bisogna intervenire sul caro bollette.
In questo caso i finanziamenti potrebbero arrivare da alcuni tagli sul reddito di cittadinanza e dalla sospensione del cashback. Per fare tutto ciò, però, c’è l’esigenza di trovare un equilibrio tra le forze politiche che sostengono il governo ed è per questo motivo che le riunioni, negli ultimi giorni, si succedono a ritmo frenetico.
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