Dal Consiglio dei ministri è arrivato il via libera al decreto legge fiscale che contiene anche misure per arginare gli incidenti sul lavoro. Tante le novità sul tavolo, dal rifinanziamento dell'ecobonus agli infortuni. Al centro dell'incontro di governo ha trovato spazio anche il reddito di cittadinanza, per cui è andato in scena un vero e proprio braccio di ferro tra i partiti di maggioranza.
Braccio di ferro sul reddito 5S
Sulla misura economica targata Movimento 5 Stelle si è consumato uno scontro nel Cdm: stando a quanto appreso e riferito dall'Adnkronos, a chiedere di modificare profondamente il testo sarebbero stati i ministri Giancarlo Giorgetti (Lega), Renato Brunetta (Forza Italia) ed Elena Bonetti (Italia Viva). Centrodestra e renziani avrebbero così lamentato la mancata spinta del reddito di cittadinanza sulle leve dell'occupazione, invitando l'esecutivo a indirizzare altrove le risorse.
Una richiesta che però ha trovato l'opposizione del muro giallorosso, che avrebbe contato sul sostegno anche del premier Mario Draghi. Il ministro grillino Stefano Patuanelli ha ovviamente fatto le barricate per difendere il reddito 5S, trovando l'appoggio del ministro del Lavoro Andrea Orlando (Partito democratico) e del presidente del Consiglio. Dunque, almeno per il momento, l'impianto del reddito di cittadinanza resta così com'è.
La partita infatti non è finita qui: all'orizzonte è già previsto un secondo round che punta ad apportare una serie di modifiche alla misura pentastellata. Fonti presenti al Consiglio dei ministri fanno sapere che Draghi avrebbe chiarito che sarà il confronto sulla manovra - forse nel possibile Cdm di lunedì - il luogo di discussione per mettere a punto eventuali correttivi sulle politiche attive sul lavoro.
Il litigio Giorgetti-Patuanelli
Nel vertice di governo si sarebbe verificato un litigio tra Giancarlo Giorgetti e Stefano Patuanelli, divisi sulle decisioni da intraprendere in merito al reddito di cittadinanza. "Rifinanziamo con i soldi dei lavoratori una misura che di lavoro non ne crea. Beffardo usare i soldi di chi ha lavorato duramente per una misura simile", è stata in sintesi la denuncia del ministro leghista. Completamente sull'altra sponda il ministro in quota M5S, il cui ragionamento può essere così sintetizzato: "Senza il reddito di cittadinanza la tensione sociale sarebbe esplosa e non sarebbe stata gestibile".
Le reazioni
Intanto Matteo Salvini giura battaglia. Il leader della Lega promette che sul reddito di cittadinanza si interverrà, garantendo comunque aiuti a chi non può lavorare e a chi è in difficoltà economica: "Il problema è che gli abusi e i furti ormai sono quotidiani. Per cui non è possibile regalare miliardi di euro a chi magari arriva dall'estero, fa un salto in Italia e torna a casa mantenuto a spese degli italiani".
Anche Giuseppe Conte ha assunto toni battaglieri, seppur sostenendo tesi differenti. Il presidente del M5S si è scagliato contro Salvini e Giorgia Meloni, accusati di lottare per affossare "i sostegni dello Stato alle persone e alle famiglie in difficoltà economica". L'ex premier se l'è presa anche con alcuni partiti di governo che in ogni occasione "si danno da fare per sabotarli". E quindi li ha avvertiti: "Giù le mani dal reddito di cittadinanza".
Decreto fiscale, cosa cambia
Viene prolungato a 150 giorni dalla notifica il termine per l'adempimento spontaneo delle cartelle di pagamento notificate dal primo settembre al 31 dicembre 2021: dunque fino allo scadere dei 150 giorni non saranno dovuti interessi di mora e l'agente della riscossione non potrà agire per il recupero del debito. A fronte dell'andamento delle richieste sono stati stanziati 200 milioni di euro per il reddito di cittadinanza.
I lavoratori dipendenti o autonomi genitori di minori di 14 anni possono astenersi dal lavoro nel caso in cui sia sospesa l'attività didattica o educativa del figlio per tutta o in parte la durata dell'infezione o per la quarantena disposta dalle autorità competenti. Sono state inoltre disposte misure di sostegno al reddito per i lavoratori di Alitalia in amministrazione straordinaria. Il decreto ha rifinanziato la cassa integrazione prevista per i datori di lavoro che sospendono o riducono l'attività lavorativa per eventi connessi all'emergenza Coronavirus.
Un'importante novità è arrivata sul fronte del fondo ecobonus per l'acquisto di veicoli a basse emissioni, rifinanziato per il 2021 con 100 milioni di euro. Le nuove risorse vengono ripartite destinando 65 milioni di euro per incentivare l'acquisto di veicoli M1 compresi nella fascia di emissione 0-60 g/km CO2, 20 milioni per l'acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 o M1 speciali (di cui 15 milioni riservati ai veicoli esclusivamente elettrici). Per i veicoli M1 compresi nella fascia 61-135 g/km CO2 sono invece stanziati 10 milioni di euro. Infine 5 milioni di euro sono destinati all'acquisto di veicoli di categoria M1 usati con emissioni comprese tra 0-160 g/km CO2.
Altro tema caldo è quello relativo alle misure, messe a punto dopo il confronto con i sindacati, per tentare di fermare la lunga scia di morti bianche che continua a segnare il Paese.
In tal senso le norme che riguardano la sicurezza sui luoghi di lavoro sono state confermate, prevedendo in aggiunta un maggiore coinvolgimento delle Asl in modo da non creare sovrapposizioni nei controlli con l'ispettorato del Lavoro. Prevista la sospensione dell'attività (anche senza la necessità di una reiterazione degli illeciti) qualora venissero riscontrate gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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