"Quota 41, poi la riforma. Via i navigator". Il piano del governo per le pensioni

Il ministro del Lavoro Marina Calderone incontra sindacati e impresi. Tanti i temi trattati, dalle pensioni al reddito di cittadinanza

"Quota 41, poi la riforma. Via i navigator". Il piano del governo per le pensioni

Si è tenuto oggi il primo incontro fra il ministro del Lavoro Marina Calderone e ben 26 sigle di rappresentanza di lavoratori e imprese, fra le quali Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Un colloquio fondamentale, dato che sono molte le risposte attese dai cittadini italiani. Le varie associazioni hanno parlato col ministro in attesa di un incontro con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

A termine del faccia a faccia, il ministro Calderone ha comunicato i punti salienti della discussione in una conferenza stampa. Sicurezza sui posti di lavoro, pensioni, potere d'acquisto dei lavoratori sono soltanto tre delle priorità sulle quali spingono i sindacati, in attesa di provvedimenti urgenti del governo.

Pensioni

Partiamo dalle pensioni, tema tanto dibattuto in questi ultimi mesi. "Quota 41 è un punto di riferimento come nuova misura pensionistica per il 2023, oltre al rinnovo di Ape Sociale e Opzione Donna", ha dichiarato Marina Calderone, anticipando però l'intenzione di lavorare a una riforma delle pensioni complessiva.

Alcuni interventi, dunque, verranno confermati. Altri, invece, saranno introdotti ex novo, così da aggiungere forme di flessibilità pensionistica sostenibili. Innegabile che ci sia da pensare a una riforma complessiva del sistema. Una cosa è certa, la riforma Fornero ha portato a ben otto salvaguardie. Tanto, insomma, il lavoro da fare.

Il nodo retribuzioni e politiche attive

Fondamentale, secondo il ministro Calderone, potenziare quegli interventi indispensabili per favorire il passaggio "scuola-lavoro". Allo stesso tempo, bisogna agire sulle cosiddette politiche attive, così da meglio inserire giovani e donne nel mondo del lavoro.

"Sulle politiche attive c'è da lavorare moltissimo, c'è il tema dell'accompagnamento al lavoro, soprattuto di coloro che il lavoro lo hanno perso", ha detto Marina Calderone, come riportato dalle agenzie di stampa. "Per le aziende c'è difficoltà a trovare lavoratori e far fronte a picchi di attività, non riescono a trovare figure diversificate. Non credo sia possibile che non ci sia incrocio domanda-offerta", ha aggiunto. Per Calderone è necessario investire sulla formazione e la riqualificazione dei lavoratori, con un occhio di riguardo alla tecnologia.

Altro punto importante è quello delle retribuzioni, indispensabili per far recuperare agli italiani il potere d'acquisto.

Rdc e navigator

Parlare di lavoro apre necessariamente il tanto dibattuto argomento del reddito di cittadinanza. Nessuno verrà lasciato indietro, ha assicurato il ministro del Lavoro, ma è ovvio che chi è in grado di lavorare debba trovare un impiego.

Il reddito non verà eliminato, ma ci saranno apportate delle modifiche. "Chi è nelle condizioni di lavorare o lo sarà attraverso dei percorsi di riqualificazione deve trovare la giusta collocazione, questo andrà fatto", è stato il messaggio del ministro, che ha aggiunto: "Se ci sarà da apportare modifiche in termini di nuovo assetto, controlli, condizionalità, servirà per migliorare l'ingresso dei lavoratori".

Quanto alla figura dei navigator, pare non ci saranno riconferme. "Sia le Regioni che i navigator sanno che una norma di legge pone la fine del loro contratto al 31 ottobre", ha dichiarato il ministro. "Questa norma non è stata prorogata dal governo Draghi. E noi ce la siamo trovata: non è possibile né la proroga né la ricontrattualizzarione", ha aggiunto.

Salario minimo

Sulla questione salario minimo il ministro Calderone ha ricordato di avere 2 anni di tempo per recepire la direttiva europea. "Le direttive europee non si possono non recepire, nei tempi di legge le andremo a recepire ma con attenzone e dialogo", ha risposto.

Un incontro costruttivo

Soddisfazione da parte delle associazioni sindacali. "Utile avviare riflessioni sull'importante tema del lavoro, centrale per lo sviluppo del Paese, partendo dalle priorità. Tra i temi in agenda, anche gli strumenti su cui l'Abi e le banche sono da tempo al lavoro, insieme ai sindacati di settore, per migliorare le condizioni dei dipendenti ed è positivo che si vogliano potenziare e adeguare all'evoluzione delle esigenze di lavoratori e imprese", è stato il commento del direttore generale dell'Abi Giovanni Sabatini.

"È stato un incontro per conoscerci, a noi interessa entrare nel merito dei problemi, per noi sono tre le priorità: salute e sicurezza sul lavoro, pensioni, salari e potere d'acquisto quindi precarietà sul lavoro", ha affermato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, "noi abbiamo presentato piattaforme molto precise su questi temi, pensiamo sia necessario il recepimento della normativa sul salario minimo, vedremo nei prossimi giorni se intende convocare singoli tavoli sui singolo argomenti".

"Era giusto chiedere alle parti sociali il loro punto di vista, sulla base di quello che osservano dai loro ruoli. Serve programmazione", ha dichiarato in conclusione il ministro del Lavoro Marina Calderone.

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