Dopo aver conquistato (comprato) l'Africa, i cinesi sono partiti alla conquista (l'acquisto) dell'Italia. Non riesco a trovare altra definizione alle notizie - diffuse dalla stampa delle trattative per acquisto delle squadre di calcio Inter e Milan da parte di finanziarie cinesi. Che poi esse nell'operazione conquista dell'Italia - passino dall'acquisto di squadre di calcio all'indotto che ne deriva rientra nei parametri di chi voglia fare affari da noi.
Che piaccia o no, in Italia, il mondo degli affari ruota anche attorno al gioco del calcio, dove circolano (tanti e facilmente) soldi e chi vuol fare un affare sa che qui deve dirigersi. In Africa, era stata l'agricoltura a rappresentare l'obiettivo della finanza cinese. Da noi, è il gioco del calcio, non solo per la notorietà popolare che esso ha, ma anche e soprattutto perché è qui che circolano più soldi e si possono fare i migliori affari. Che i proprietari delle due nostre maggiori squadre di calcio abbiano capito da che parte tira il vento, e abbiano deciso di farne una speculazione, è nell'ordine delle cose in un Paese come il nostro che è vissuto storicamente di commercio. Nei secoli passati, il commercio passava abitualmente da Venezia; oggi passa dagli stadi di calcio.
È evidente, almeno a me pare, che non è la passione per il gioco che muove i cinesi ricchi alla conquista dell'Italia (il calcio non è propriamente lo sport più popolare in Cina). È piuttosto la prospettiva di investire dove si possono ricavare rapidamente i maggiori profitti. L'indotto che ruota intorno al pallone è grande e appetitoso. I proprietari di Inter e Milan lo sanno bene e non hanno esitato ad aprire le trattative per la vendita delle due società. Faranno una barca di quattrini e apriranno contemporaneamente anche l'Italia, dopo altri mercati, alla Cina.
Nel mondo della globalizzazione era inevitabile che, prima o poi, l'Italia diventasse terreno di conquista dei cinesi alla ricerca di mercati e di occasioni dove investire le loro enormi risorse; che poi la chiave di volta (il cavallo di Troia) fosse il gioco del calcio era altrettanto ovvio, trattandosi del terreno sul quale la speculazione finanziaria ed economica si concreta più facilmente. I tifosi di Inter e Milan si chiedono ora se i cinesi, una volta proprietari delle due società, investiranno sufficienti risorse per far tornare grandi le due squadre.
Personalmente non lo escludo, conoscendo l'inclinazione agli affari dei cinesi, e non mi stupirei se ciò effettivamente accadesse. Né me ne scandalizzo. La prospettiva di andare a vedere un certo numero di campioni a San Siro non mi dispiace, anche se sono torinese e tifoso della Juve.piero.ostellino@ilgiornale.it
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