Il leader della Lega Matteo Salvini si è recato in Vaticano. Il fine è il dialogo tra le parti, per così dire. La notizia è iniziata a circolare dal tardo pomeriggio di ieri. Ma questo non è il primo incontro.
In realtà, infatti, già per quel che riguarda il Ddl Zan, come una fonte ha rivelato a IlGiornale.it, sarebbe stata proprio la Lega ad insistere affinché la Santa Sede ragionasse meglio su cosa sarebbe accaduto, in termini giuridico-culturali, nel caso in cui il provvedimento fosse stato approvato com'era stato immaginato in prima battuta. Conosciamo il trambusto innescato dalla nota diplomatica del Vaticano in materia e non stiamo sostenendo che la Santa Sede si sia mossa solo "grazie" alla Lega, ma ci risulta un'interlocuzione che potrebbe aver contribuito a favorire la discesa in campo.
Proprio il Ddl Zan potrebbe essere uno dei temi affrontati oggi dall'ex ministro dell'Interno e da monsignor Richard Gallagher, che dovrebbe essere peraltro il firmatario della nota diplomatica sullo Zan. Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta, del resto, non ha cambiato idea e, per quanto la discussione sul provvedimento sia stata rinviata, l'ex premier non pare intenzionato ad aprire al dialogo. Letta, per quel che ne sappiamo, continua a sostenere il Ddl Zan così com'è, mentre la Lega di Salvini è tra le forze politiche disposte a riflettere su alcune modifiche. Il Vaticano, al contempo, ha chiarito di non essere contrario ad una legge che contrasti l'omotransfobia. Dunque i convincimenti degli alto-ecclesiastici sul Ddl Zan sembrano davvero simili a quelli di Salvini. E viene spontaneo pensare che questa mattina Gallagher ed il leader del Carroccio si concentrino anche su questo. Certo, è probabile che il leader della Lega non vada in Vaticano a parlare solo di quel Disegno di legge.
L'ex ministro dell'Interno ha anticipato i focus. Salvini, rilasciando un'intervista a La Stampa, ha detto quanto segue: "Ammetto che in Vaticano non ho mai avuto grandi relazioni, però tra Afghanistan, G20 e sfide per la vita abbiamo molte cose da dirci". Poi è arrivata la riflessione sulla visione del mondo del vescovo di Roma: "Mi sono riletto molti passaggi dei suoi discorsi e non sono così sicuro che abbia una visione diversa", ha chiosato. La sensazione è che la sintonia preesista o comunque possa essere trovata con una certa facilità.
Come rimarcato dall'Adnkronos, che ha svelato l'esistenza del summit odierno, è vero che il Vaticano e la Lega, su alcune questioni specifiche, hanno portato avanti, in questi ultimi anni, alcune istanze differenti. A dire il vero, ben al di là della pastorale di papa Francesco, sono stati soprattutto i "preti di strada" a criticare Salvini mentre quest'ultimo era ministro dell'Interno. Dalle parti delle mura leonine, pur sostenendo la necessità dell'accoglienza erga omnes, quindi di tutti coloro che cercano rifugio sulle nostre coste, si sono ben guardati dal politicizzare una questione che Bergoglio ritiene umanitaria e, al limite, dottrinale. Dunque un vero e proprio strappo, al netto di certa narrativa creata ad arte, non è mai esistito.
Il pontificato di papa Francesco è stato contraddistinto sì da alcune aperture, ma non dagli sconvolgimenti dottrinali, e quindi culturali, che il fronte progressista ha caldeggiato sin dalla comparsa sul soglio del pontefice. E per quel che concerne la politica italiana, il Santo Padre ha sempre preferito evitare di occuparsene in maniera attiva, optando per gli accenti sulle tematiche ritenute prioritarie. Considerazioni che possono essere condite da un ulteriore elemento: la Lega, in più di una circostanza, ha dimostrato di essere un polo attrattivo per i cattolici in generale, ma se possibile in misura maggiore per i praticanti. Il Vaticano, com'è ovvio che sia, avrà piena contezza delle preferenze politiche dei fedeli.
Lega e Vaticano concordano, in realtà, su più aspetti rispetto a quanto si potrebbe pensare. In materia bioetica, ad esempio, la Lega ha spesso alzato le barricate, mentre papa Francesco, nonostante la vulgata progressista prospettasse tutt'altro, non ha mai svoltato a sinistra su aborto ed eutanasia, limitandosi, al massimo, a riconsiderare in chiave positiva un altro argomento delicato, ossia le unioni civili. Ma anche su questo punto ci sarebbe da discutere e da specificare. Insomma, che Salvini faccia il proprio ingresso nelle mura leonine è tutto fuorché innaturale.
Salvini, dopo aver incontrato il
monsignore, ha dichiarato, stando a quanto riportato dall'Adnkronos, che il summit è stato "lungo e cordiale". L'ex ministro dell'Interno ha specificato come il focus non abbia riguardato soltanto l'Afghanistan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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