
Il blitz di Francesco in Basilica, senza zucchetto e talare bianca ma con un poncho a righe e i pantaloni neri, ha portato gioia e scompiglio tra i diversi presenti. L'inedito look ha fatto sì che all'inizio nè le restauratrici impegnate negli ultimi lavori per il restauro dei monumenti sepolcrali di Paolo III e Urbano VIII, nè i bambini incontrati lo riconoscessero. È vero che il Papa argentino ha mostrato già nella prima apparizione pubblica del 13 marzo 2013 una certa tendenza allo strappo delle consuetudini anche in fatto di abbigliamento, presentandosi al mondo senza mozzetta rossa e senza stola. Fino adesso però mai aveva rinunciato al tradizionale abito talare e allo zucchetto bianco. Tuttavia, non si può parlare di prima volta per un pontefice.
Il Papa sciatore
I meno giovani che non hanno conosciuto solo il pontificato segnato dalla malattia, ricordano come Giovanni Paolo II fu nei primi anni un Papa sportivo. Tra le sue grandi passioni c'era lo sci che aveva praticato in gioventù sui monti Tatra, a sud di Cracovia. Negli anni Sessanta, durante i suoi soggiorni romani per il Concilio Vaticano II, Wojtyła prese confidenza con il Terminillo, la montagna dei romani. Eletto Pontefice, il polacco non rinunciò alle nevi e la sua gita più famosa rimane quella del 1984 in un rifugio sull'Adamello in compagnia del presidente della Repubblica italiana dell'epoca, Sandro Pertini. I due fecero trapelare la notizia tramite l'Ansa e restano storiche le immagini di un Papa in scarponi rossi da sci, tuta blu, occhiali da sole e un cappello di lana. Le cronache dell'epoca registrarono il malumore di non pochi ambienti ecclesiastici per la figura di un Pontefice in tuta da sci impegnato negli slalom tra le nevi. Wojtyła non rinunciò a quella sua passione, continuando le sciate in incognito sul Gran Sasso fino al 1994, a causa della frattura del femore destro. Giovanni Paolo II venne anche fotografato da Roberta Hidalgo e altri tre colleghi in costume e cuffia mentre nuotava nella piscina costruita per lui nella residenza papale di Castel Gandolfo. Informato dell'esistenza degli scatti, Wojtyła diede il consenso per la loro pubblicazione ma la vicenda ebbe un'evoluzione da spy story con tanto di coinvolgimento della P2.
Il maglione di Ratzinger
Pensando all'apparizione di Francesco in poncho a San Pietro, fa un po' sorridere ripensare a chi storse la bocca il 19 aprile di vent'anni fa perchè affacciandosi alla loggia centrale il neoeletto Benedetto XVI mostrava sotto i paramenti pontifici le maniche di un maglione nero. Quel piccolo particolare sotto l'abito bianco è entrato nella storia della Chiesa contemporanea, rendendo involontariamente indimenticabile la prima apparizione di Ratzinger eletto al soglio di Pietro. come in un flash, in quell'attimo mi venne in mente l'immagine del maglione nero che Ratzinger aveva indossato sotto la talare. Monsignor Georg Gänswein, storico segretario del teologo tedesco, ha raccontato come andarono le cose in quei concitati momenti successivi alla fumata bianca del 2005. Lui si trovava fuori alla Sistina e non appena le porte si aprirono, racconta l'arcivescovo tedesco, "raggiunsi subito monsignor Francesco Camaldo, che era il decano dei cerimonieri e anche il suo personale, e gli dissi: «Se il nuovo papa è Ratzinger, per favore assicurati che il maestro delle celebrazioni pontificie gli faccia togliere il maglione o almeno gli rimbocchi le maniche»". Travolto dagli impegni del momento, l'allora maestro delle cerimonie pontificie Piero Marini se ne dimenticò.
Il Papa re in fuga
Anche Pio IX, l'ultimo Papa re, si privò della talare bianca. Lo fece nell'autunno del 1848, di fronte ai moti rivoluzionari che avrebbero portato alla nascita della Repubblica Romana di Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini e Aurelio Saffi. Da Papa che aveva alimentato le aspirazioni nazionali, Mastai divenne un nemico dei rivoluzionari e la situazione precipitò dopo l'assassinio del suo capo di governo, il riformista Pellegrino Rossi. Pio IX si rese conto che Roma non era più sicura per lui e all'alba del 24 novembre 1848 si svestì dell'abito bianco ma anche "del camauro e delle pantofole di marocchino rosso colle croci ricamate sulle tomaie" e lasciò il Quirinale con indosso una talare nera da semplice prete. Mastai abbandonò la città eterna sulla carrozza della contessa Teresa Giraud Spaur, si fermò ad Albano Laziale e poi riprese la sua fuga fino a Gaeta dove trovò esiliò dal re delle due Sicilie Ferdinando II.
Non era una prima volta per il Papa regnante più longevo della storia: il professor Alberto Melloni ha spiegato che Pio IX era solito uscire dal Quirinale per andarsi a prendersi un caffè in piazza Venezia vestendosi come un
semplice prete. Non rinunciava alla talare che, come diceva scriveva Nikolaj Vasil'evič Gogol' nelle Lettres spirituelles et familières, "ha un senso perchè simile a quello che indossava il Salvatore stesso".
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