Fabrizio Curcio ha passato la vita nella Protezione civile. È un ingegnere, ha 57 anni e, tra le altre cose, si è occupato del terremoto dell'Umbria del 1997. È stato a capo dei Vigili del fuoco durante il Giubileo e dal febbraio del 2021 è il capo della Protezione civile.
Ingegnere, giornate complicate?
«Sì, da una parte il terremoto ai campi Flegrei, dall'altra il maltempo al Nord. Siamo sul fronte».
La situazione a Pozzuoli è sotto controllo?
«Sì, è sotto controllo. Siamo intervenuti tempestivamente dopo la scossa più forte di due sere fa. Ora la macchina della protezione civile è in moto. Dobbiamo fronteggiare l'emergenza e anche il normale spargersi di un sentimento di paura fra le persone. Controllare, intervenire, tranquillizzare. Siamo in contatto continuo con i sindaci, con le comunità locali, con la regione e con la comunità scientifica. E questo ci consente di avere un quadro che ora si va consolidando».
In base alle informazioni che avete c'è il rischio di scosse più forti?
«Siamo in presenza di una situazione che è l'effetto di un fenomeno bradisismico antico. Quindi è evidente che il rischio di nuove scosse esiste. E continuerà ad esistere. Questo va detto con chiarezza. Nessuno può prevedere se e quando ci saranno nuove scosse».
C'è un grande apprensione tra la popolazione. Si dice che forse saranno necessarie delle evacuazioni. È un eccessivo allarmismo?
«Non è questione di allarmismo o ottimismo. Le scosse hanno provocato dei danni, questo è certo. I cittadini ci segnalano eventuali lesioni nelle abitazioni e i nostri tecnici vanno a controllare. Se le lesioni non mettono in pericolo la stabilità dell'edificio diciamo di restare. Altrimenti, ovviamente, si provvede a svuotare l'abitazione».
Quanti sono stati gli sgomberi, finora?
«Finora una quarantina. Una percentuale abbastanza bassa. Però ci sono altri accertamenti in corso».
Cosa consigliate alla popolazione?
«Non lavoriamo dall'altra sera nei campi Flegrei, ma ci lavoriamo da anni. In particolare dal settembre scorso. C'è una attività continua di informazione alla cittadinanza.
Il consiglio che do? Di segnalarci qualunque lesione. Questo per garantire l'incolumità delle persone. In termini più generali il consiglio è di approfondire la conoscenza dei fatti. Cioè bisogna sapere che si sta in un'area vulcanica. E quindi controllare gli edifici e conoscere le eventuali modalità di allontanamento in caso di eventi sismici. Come si chiama tutto questo? Consapevolezza del rischio».
Era prevedibile quello che è successo?
«In un'area vulcanica e bradisismica tutto questo è sempre possibile. Negli anni 70 ci fu un fenomeno ancora più vasto».
La regione sta collaborando?
«Collaborazione eccellente, dai sindaci, dalle istituzioni, dal prefetto, dalla Regione. Ottimo coordinamento».
Il governo?
«Si riunirà nelle prossime ore».
Cosa dice ai cittadini?
«Di mantenere il contatto coi Comuni e con i sindaci. Il punto di riferimento sono loro. Poi noi supportiamo i sindaci e la Regione».
La città di Napoli corre dei pericoli?
«Beh, una piccola porzione della città è in zona bradisismica».
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