Per chi avesse ancora qualche dubbio sui vaccini, per il popolo del «noi non siamo cavie», per gli scettici del «non mi fido, è sperimentazione sulla nostra pelle», arriva la svolta. Pfizer esce dalla «fase emergenziale», quindi da quella che i no vax definiscono sperimentazione, e ottiene l'approvazione in via definitiva della Food and drug administration americana, per tutte le persone dai 16 anni in su. Significa che comincia la normale fase di commercializzazione e utilizzo. Detto in termini ancora più chiari: vuol dire che è un farmaco a pieno titolo, senza la minima ombra di dubbio, con la prova del nove e tutto.
L'approvazione potrebbe convincere chi tentenna a fidarsi, al netto di chi vuole fare la guerra ideologica contro il sistema delle multinazionali e via dicendo. Insomma, in qualche modo la notizia potrebbe incrementare le somministrazioni e dare un colpo alla «pandemia dei non vaccinati». E infatti il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non perde tempo e lancia subito il suo appello: «Vaccinatevi oggi stesso, la variante delta è pericolosa e contagiosa».
Dopo l'ok americano, si attende, nell'arco di tempi molto brevi, anche il via libera dell'Ema e dell'Aifa. E si spera che la sicurezza provata e comprovata di Pfizer porti nuovo ossigeno alla campagna vaccinale anche in Italia dove agli hub si attendono ancora milioni di 50enni e di 40enni finora latitanti. «Finalmente si eliminano le ambiguità - commenta il virologo dell'università di Padova Fabrizio Pregliasco - Ho sentito tantissime volte persone che dicevano che non si vaccinavano perchè questo vaccino era autorizzato in via emergenziale, e non tenevano conto del fatto che, dopo 4 miliardi di dosi somministrate in via emergenziale, 'autorizzato di fatto' era un termine che si sarebbe rapidamente aggiornato con l'approvazione. Chi non si vaccinava non ha più quest'alibi: dal punto di vista della paura delle persone, questi sono vaccini che al limite hanno degli effetti collaterali minimi e reversibili».
Il salto di categoria del vaccino Pfizer aiuterà anche a rompere gli ultimi indugi sull'obbligo vaccinale. Se finora la decisione è stata rinviata, ora potrebbe sbloccarsi in via definitiva, potendo contare sulla completa sicurezza della qualità delle sostanze somministrate. Negli Stati Uniti il Pentagono non aspettava altro per poter richiedere l'obbligo di vaccinazione a 1,3 milioni di soldati «al più tardi a metà settembre». Anche in Italia la linea potrebbe diventare più netta. «Dal punto di vista giuridico Pfizer diventa un vaccino approvato - spiega Crisanti - che apre le porte a provvedimenti di legge che possono indurre all'obbligo della vaccinazione». «Questa - aveva detto poche ore prima rispetto alla notizia di Pfizer il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri - è l'ultima chiamata alle vaccinazioni. Se entro il 15 settembre non avremo superato la soglia dell'80% di popolazione che ha avviato il percorso di immunizzazione, dovremo valutare la possibilità di una forma di obbligo.
Vediamo nelle prossime settimane quale soglia di vaccinazioni riusciremo a raggiungere, ma dai dati delle ospedalizzazioni, si potrebbero andare a toccare solo le fasce d'età che rischiano di più. Qualcuno ha parlato di over 50, ma io andrei a proteggere chi ha più di 40 anni. Non possiamo continuare a rallentare il lavoro ordinario degli ospedali».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.