Pfizer presenta la sua pillola anti Covid: "Rischi di ricovero o morte ridotti dell'89%"

Va somministrata nei primi tre giorni dall'insorgenza dei sintomi. Entro il 25 novembre i dati inviati alla Fda per l'autorizzazione

Pfizer presenta la sua pillola anti Covid: "Rischi di ricovero o morte ridotti dell'89%"

New York. Dopo Merck arriva Pfizer. La casa farmaceutica americana ha annunciato che la sua pillola antivirale riduce dell'89% le possibilità di ospedalizzazione o morte se viene somministrata entro tre giorni dall'insorgenza dei sintomi del Covid. In caso di approvazione da parte dell'Fda, l'ente regolatorio statunitense per i farmaci, potrebbe essere un importante passo avanti nel trattamento della malattia, specialmente nelle persone vulnerabili o immunocompromesse.

La pillola (Paxlovid) da assumere per via orale è attualmente in fase di sperimentazione e il Ceo di Pfizer Albert Bourla ha dichiarato ai media Usa che l'azienda prevede di inviare i dati all'Fda per l'autorizzazione all'uso di emergenza prima della Festa del Ringraziamento, il 25 novembre. «Penso che questa medicina salverà milioni e milioni di vite, ha il potenziale per farlo. La sua elevatissima efficacia supera le nostre aspettative più visionarie», ha spiegato Bourla, sottolineando che Pfizer ha «la capacità in questo momento di 500 milioni di pillole», che secondo lui si traduce in 50 milioni di trattamenti. Il farmaco di Pfizer fa parte di una classe di medicinali chiamati inibitori della proteasi (usati per trattare altri agenti patogeni virali come l'Hiv e l'epatite C) e agisce inibendo un enzima di cui il virus ha bisogno per replicarsi nelle cellule umane.

La società ha fatto sapere che i suoi dati si basano su uno studio di fase medio-avanzata su 1.219 adulti che avevano almeno una condizione medica di base e un'infezione confermata in laboratorio in un periodo non superiore a cinque giorni, a cui è stata somministrata anche una bassa dose di ritonavir, un farmaco comunemente usato nei trattamenti combinati per l'Hiv. Secondo quanto riferito, ci sono stati sei ricoveri e zero decessi sui 607 partecipanti alla ricerca che hanno ricevuto la pillola in combinazione con il farmaco per l'Hiv entro cinque giorni dall'insorgenza dei sintomi. Il risultato supera l'efficacia della pillola prodotta da Merck e Ridgeback Botherapeutics (approvata giovedì dall'ente regolatore dei farmaci britannico) che riduce il rischio di ospedalizzazione o morte di circa il 50% per i pazienti con casi lievi o moderati di Covid. Intanto, negli Usa, 11 stati hanno fatto causa all'amministrazione di Joe Biden contestando il nuovo obbligo di vaccino o di test per i lavoratori delle aziende con almeno 100 dipendenti, che scatta il prossimo 4 gennaio. I procuratori generali che hanno presentato il ricorso sostengono che l'autorità per imporre le vaccinazioni spetta ai singoli stati e non al governo federale e quindi la disposizione è «incostituzionale e illegale». La misura (annunciata a settembre quando scattò l'obbligo per i dipendenti federali e delle imprese che lavorano per l'amministrazione Usa) riguarda dagli 80 ai 100 milioni di americani, e il presidente spera che dia una spinta definitiva alla campagna di immunizzazione piegando anche le ultime resistenze dei No Vax. Chi non si adeguerà per recarsi al lavoro dovrà sottoporsi ogni settimana a un test anti Covid, altrimenti rischia di perdere il posto e ci saranno sanzioni anche per le aziende se non effettueranno i controlli. L'obbligo di vaccinazione varrà anche per tutto il personale che lavora nelle strutture ospedaliere, sanitarie oppure nelle case di riposo.

Commentando i dati dell'occupazione relativi al mese di ottobre (sono stati creati 531mila posti di lavoro, al di sopra delle aspettative), Biden ha affermato che «la ripresa dell'economia è più veloce e più forte del previsto

e le vaccinazioni hanno aiutato e aiutano questa ripresa». «Ma non dobbiamo abbassare la guardia e mantenere il passo sul fronte delle immunizzazioni - ha proseguito - perché la pandemia non è ancora alle nostre spalle».

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