Da uno dei Paesi più in affanno nella lotta al Covid, a uno di quelli avviati prima degli altri verso un rapido ritorno alla normalità. Israele, dove è stata vaccinata almeno con la prima dose quasi la metà della popolazione, rappresenta ora un punto di riferimento importante per la comunità scientifica che sta studiando l'efficacia dei vaccini in circolazione.
Tutti gli occhi sono puntati sullo stato ebraico che, da quando ha cominciato la vaccinazione di massa lo scorso 20 dicembre e dopo un lockdown durato due mesi, ha cominciato a registrare un progressivo calo dei contagi e dei ricoveri. Anche se il virus continua a correre tra i non vaccinati, ora si stanno allentando le restrizioni dovute alla pandemia.
È l'effetto del vaccino Pfizer/BionTech che - secondo i primi studi - sembra fermare in coloro che l'hanno ricevuto anche il contagio, non solo la malattia. Per la prima volta c'è un'indicazione concreta, basata sui fatti, che l'immunizzazione frenerà la trasmissione del coronavirus. Finora non c'era un consenso unico sul fatto che le inoculazioni delle dosi impedissero ai portatori asintomatici di diffondere il virus. Pur non essendo stati ancora sottoposti alla «peer-reviewed», la procedura di valutazione da parte degli specialisti della comunità scientifica, i dati arrivati dal ministero della salute israeliano - che ha lavorato a quattro mani con le due aziende - sembrano confermare un'efficacia all'89,4 per cento del vaccino Pfizer-BionTech nell'evitare il contagio. I risultati, pubblicati anche da Der Spiegel, sono l'ennesimo segnale positivo emerso da quel che sta succedendo in Israele, il Paese che dopo aver condotto la campagna vaccinale più rapida al mondo sta cominciando a pensare ad una sorta di patente vaccinale che consenta a chi è immune di riprendere a vivere.
Il piano allo studio prevede che le persone vaccinate possano partecipare a eventi culturali, volare all'estero e recarsi in centri benessere e ristoranti. È stato il primo ministro Benjamin Netanyahu, a spiegare in conferenza stampa che i vaccinati nei prossimi giorni potranno scaricare il «bollino verde», una sorta di «distintivo che sta gradualmente aprendo il Paese». Anche se il governo non può impedire ai non vaccinati di frequentare luoghi come cliniche mediche, farmacie e supermercati, altri servizi saranno consentiti solo a coloro che hanno ricevuto due dosi di vaccino.
In questi giorni stanno riaprendo negozi al dettaglio, centri commerciali, palestre, alcune
classi delle scuole medie e altri servizi pubblici, con accessi limitati. Il principale aeroporto internazionale di Israele, invece, rimane chiuso a quasi tutto il traffico aereo, a causa delle preoccupazioni per le varianti.
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