Più che raddoppiata la paura di attentati

Due mesi fa il 20% degli italiani riteneva "molto elevato" il rischio: ora sono il 48%

Più che raddoppiata la paura di attentati

I tragici avvenimenti di Parigi hanno scosso violentemente l'opinione pubblica. Sono cresciute la paura e anche la rabbia. Con molti interrogativi sul mondo dell'islam.Anzitutto la paura. Più del 90% degli italiani ritiene oggi che il rischio di attacchi terroristici sia presente. In particolare, il 48% lo reputa «molto elevato». E c'è una crescita nettissima della preoccupazione per questo genere di attentati negli ultimi giorni, ma anche nelle settimane precedenti i fatti di Parigi. Una analoga inchiesta condotta nel settembre scorso (commissionata da Mario Razzanelli di Forza Italia di Firenze) aveva infatti rilevato un grado di preoccupazione già diffuso, ma non nella misura emersa oggi. Due mesi fa, coloro che definivano «molto elevato» il rischio di attacchi terroristici era pari al 20%. Oggi è più che raddoppiato.Dunque, abbiamo tutti più paura.

Ma di chi è la responsabilità? C'è chi pensa che tutto dipenda da una frangia comunque minoritaria di estremisti legati all'Isis e chi reputa invece che sia la natura stessa dell'islam nel suo insieme a favorire i comportamenti violenti. Molte ricerche hanno già dimostrato come nell'opinione pubblica prevalga l'idea che i responsabili degli attacchi terroristici siano espressione di un islam radicale, che non rappresenterebbe tuttavia l'insieme dei musulmani, ma ne costituirebbe una parte probabilmente minoritaria. Anche i risultati del nostro sondaggio lo provano: il 61% ritiene infatti che «la maggioranza degli islamici è moderata e i terroristi sono solo una minoranza».

È di questo parere specialmente chi possiede un titolo di studio elevato. Ma sono in tanti a pensarla diversamente. È significativo infatti sottolineare come una quota molto ampia, ben il 36% - vale a dire più di un cittadino su tre non concordi con questa affermazione e ritenga che non sia vero che gran parte dei musulmani sia moderata. La pensano così specialmente gli anziani e coloro che posseggono un titolo di studio basso. Tra questi ultimi è addirittura la maggioranza, il 51%, a ritenere che gli attentatori siano un'espressione dell'islam nel suo insieme e non di una sua frazione limitata.C'è, insomma, in parte della popolazione, un atteggiamento di sospetto nei confronti dell'islam nel suo insieme, della sua cultura e dei contenuti che propone. Tanto che più del 40% ritiene che «non c'è da fidarsi degli islamici nel loro insieme: è la loro religione che li porta alla violenza». È vero che la maggioranza è di parere opposto: ma e questo è indicativo del clima di opinione- si tratta di una maggioranza molto contenuta, il 54%.

Questo orientamento dell'opinione pubblica è confermato dall'ampia adesione ad un altro quesito posto nel sondaggio. Due italiani su tre ritengono infatti che l'Islam costituisca «un pericolo per il nostro Paese». Lo sostiene la maggioranza degli elettori di tutti i partiti, sia pure in misura diversa: più contenuta ma sempre maggioritaria - nel PD, più ampia nella Lega Nord. Tutto ciò non comporta necessariamente e sempre una prevenzione verso i singoli di religione musulmana. Anche se quest'ultima è comunque presente e si è accresciuta dopo gli attentati di Parigi. C'è, insomma, un pregiudizio diffuso: addirittura il 46% ritiene che «gli immigrati di religione musulmana non riescono mai a integrarsi nella nostra società». Nuovamente, la maggioranza degli intervistati è in disaccordo con questa affermazione e pensa pertanto che il processo di integrazione possa compiersi tranquillamente.

Ma, ancora una volta si tratta di una maggioranza molto lieve (52%), a fronte di quasi metà della popolazione che vede negli islamici un corpo estraneo. L'insicurezza e la sfiducia, più o meno giustificata, verso il «diverso» sono sempre più i tratti caratterizzanti dell'opinione pubblica del nostro Paese.

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