Piantedosi: "Sangiuliano vittima di un'imboscata"

La Boccia spara le ultime cartucce e prova a tirare in ballo Fazzolari. Ma ora la evitano anche i talk show

Piantedosi: "Sangiuliano vittima di un'imboscata"
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Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi smonta la polemica, alimentata dalla sinistra, sul rischio sicurezza per il G7 di Pompei, dopo i documenti pubblicati da Maria Rosaria Boccia. Il titolare del Viminale è netto: «Voglio essere chiaro una volta per tutte: gli eventi a cui lei fa riferimento non hanno mai, per nulla, inciso sulle dinamiche della predisposizione dei sistemi di sicurezza. È stata una delle grandi articolazioni un po' fantasiose di quella vicenda». Al termine del comitato per l'ordine pubblico Piantedosi precisa: «I problemi di sicurezza del G7 di Napoli sono identici a quelli che possono esserci in un contesto come quello di Mirabella Eclano, nel senso che vanno create le opportune misure preventive». «Mai si è avuto timore - rimarca il ministro, tornando sul caso Sangiuliano-Boccia - e non è successo nulla che potesse compromettere la cornice di sicurezza che sarà predisposta per l'occasione. Sangiuliano è stato vittima di un'imboscata». Piantedosi smonta la fake sulla sicurezza messa a rischio per il G7 mentre la Boccia termina le cartucce.

L'ex assistente di Sangiuliano inizia a sparare a «salve» nel mucchio pur di attirare l'attenzione dei media. Prima Arianna Meloni, che avrebbe fatto pressioni sul Sangiuliano per impedire la nomina a consigliere per i Grandi Eventi. Poi il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida con cui ha preso parte a due eventi. Ora è il turno di Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e braccio destro del premier Meloni. Cosa hanno in comune Boccia e Fazzolari? Nulla. Eppure Boccia, dai propri profili social, fa il nome di Fazzolari. «Carissimo Sottosegretario Giovanbattista Fazzolari ci può illuminare sul mio presunto accreditamento al Ministero dell'Agricoltura? Ci mostra le mail e i messaggi che ho inviato?» scrive sui social. Da Palazzo Chigi cadono dalle nuvole. Quali mail? Quale accreditamento? Anzi, l'accostamento viene considerato al «limite della diffamazione». Il Bocciagate si è già sgonfiato. La consigliera mai nominata viene ora scaricata anche dalle tv. Dopo lo sgambetto rifilato a Bianca Berlinguer, nessuno più si fida della influencer con la passione per la politica e la moda. Gli inviti in tv sono spariti. Resta il profilo Instagram cresciuto a dismisura e con il quale continua a gettare schizzi e allusioni. Gli unici fatti nuovi emergono dal suo passato.

La Verità ha raccontato la storia di una diffida nel 2018 da parte di un ex assessore di un comune in provincia di Napoli. Vecchie storie che ritornano a galla e che rischiano di demolire il vestito da eroina che la sinistra aveva scelto per Maria Rosaria Boccia.

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