Di Pietro attacca Craxi: "Fu vittima di se stesso". La replica del figlio Bobo

Duro botta e risposta tra l'ex pm e il figlio dell'ex leader del Psi. "Il rifiuto di far morire mio padre in Italia è un'infamia che peserà sulla loro coscienza", ha tuonato Bobo Craxi

Di Pietro attacca Craxi: "Fu vittima di se stesso". La replica del figlio Bobo

A pochi giorni dal ventennale della morte di Bettino Craxi, l'ex pm di Mani pulite torna all'attacco. "Ma finiamola: Craxi è stato vittima di sé stesso, avendo scelto di farsi corrompere pure lui come migliaia di altri indagati delle inchieste di Mani Pulite. C’è chi, in altri partiti, ha avuto più avvisi di garanzia di lui. Vittima? Ma ci sono le sentenze, le confessioni, i conti all’estero, i miliardi di lire spariti", aveva tuonato Antonio Di Pietro nel corso di un'intervista al Fatto Quotidiano.

Parole dure che hanno scatenato la reazione del figlio dell'ex leader del Psi. "Craxi non fu vittima di se stesso", ha subito commentato Bobo Craxi rispondendo alle accuse mosse da Di Pietro che aveva definito il padre "un latitante, che fu solo vittima di sé stesso". "Primo, se proprio vogliamo dirla tutta - ha continuato il figlio di Bettino Craxi -, a 20 anni di distanza, il rifiuto di far morire mio padre in Italia è un'infamia che peserà sulla loro coscienza per tutto il resto della loro vita, così come pesano i morti di Mani Pulite. Secondo, in questi 20 anni la storiografia ci ha illuminato: i reati non coperti dall'amnistia dell'89 e commessi fino al '92 erano comuni a tutte le forze politiche e la magistratura ne colpì particolarmente solo alcuni, su mandato politico interno o internazionale, alla fine della Guerra fredda".

"So che se fosse tornato in Italia, nessuno gli avrebbe potuto togliere il suo diritto a essere curato in ospedale. È scritto nei codici. Lui, invece, chiedeva, con una sorta di ricatto allo Stato, un salvacondotto preventivo che i magistrati non potevano dare", aveva dichiarato l'ex magistrato del pool di Mani Pulite. "Sarà stato un rifugiato politico per la Tunisia. Per lo Stato italiano era un condannato definitivo dichiarato latitante", aveva tuonato ancora Di Pietro contro "l'aria di santificazione" che c'è in questi ultimi giorni.

L'ex pm si era anche detto deluso e amareggiato per alcuni episodi che gli sono capitati negli ultimi tempi. "Lei è quello che ha rovinato l'Italia", gli avrebbe detto un signore sul treno. "Lei è Antonio Di Pietro, quello di Mani Pulite?", gli avrebbe chiesto un altro giovane per poi sputargli addosso e fuggire.

Secondo Di Pietro "c’è un completo stravolgimento della realtà. C'è un'informazione pilotata e artefatta". L'ex magistrato aveva concluso divedendo di non rovinato l’Italia, "ma ho solo cercato di curarla, di guarire la malattia della corruzione".

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