La pm teme le vendette degli altri magistrati e si scaglia contro la responsabilità civile

La pm teme le vendette degli altri magistrati e si scaglia contro la responsabilità civile

Milano Proprio non si fida Ilda Boccassini. Glielo dicono l'esperienza e il buonsenso. Della politica e dei politici? Questa volta no. A terrorizzare il pubblico ministero più agguerrito di Milano sono i suoi colleghi magistrati.

L'argomento del giorno sono le novità sulla responsabilità civile di procuratori e giudici e la riforma della Giustizia voluta dal governo Renzi. «Di fronte al tema della responsabilità civile dei giudici temo soprattutto la cattiveria dei miei colleghi», ha detto ieri la Boccassini davanti agli studenti del Liceo scientifico «Mascheroni» di Bergamo. La riforma renziana? «Sembra - sostiene la pm della Direzione antimafia milanese - che tutto si riduca alla lunghezza delle ferie e alla responsabilità civile dei giudici, e non si capisce perché all'improvviso si tiri fuori questo argomento vent'anni dopo il referendum. Certo che chi sbaglia deve pagare, ma chi dovrà giudicare un ricco e potente (che potrà fare causa) contro uno che non lo è, lo farà ancora in modo sereno? Del resto all'interno della magistratura abbiamo già organismi di disciplina».

Poi la Boccassini, riporta il sito del Corriere di Bergamo, ha parlato di un procedimento contro di lei: «Proprio in questi giorni - ha spiegato - ne è stato aperto uno nei miei confronti sulla base della segnalazione di un avvocato di un processo per mafia. Non mi preoccupa per niente, tanto che sono scoppiata a ridere quando è arrivato. Ma poi ho riflettuto che un altro magistrato ha deciso di dare più credito a questo avvocato piuttosto che a me. E di fronte alla prospettiva della responsabilità civile io temo soprattutto la cattiveria dei miei colleghi».

La pm insomma ha paura di invidie e vendette da parte di altre toghe. Ne sa qualcosa lei, che nella sua lunga carriera ha vissuto scontri e subito attacchi, anche per il suo carattere non proprio facile. Molto stimata o molto odiata, senza mezze misure. L'ultimo episodio: i rapporti conflittuali tra la Procura nazionale antimafia e la Direzione distrettuale guidata dalla Boccassini, accusata di scarsa collaborazione. Il caso è arrivato al Csm. Nemici dell'ufficio accanto, più che nemici esterni. Anche se Ilda Boccassini non risparmia critiche al governo e alle dichiarazioni del premier sui magistrati. «Le avvisaglie non sono positive - aggiunge -.

Per esempio questa rottamazione dei giudici a 70 anni è stato un po' un colpo per tutti, provocherà un avvicendamento ai vertici che sarà una vera rivoluzione. Si tratta di capire che tipo di giudice ha in mente il governo, se quello che non fa il suo dovere o quello che lo fa al punto da restare ucciso».

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