Numeri bassi. Quelli dei contagi ma anche quelli dei tamponi. Ciò che rende la lettura dei dati di ieri, lunedì, che però si riferiscono essenzialmente alla domenica, un esercizio fondamentalmente interlocutorio. Niente di cui preoccuparsi, ma nemmeno niente di cui entusiasmarsi.
I dati Ci sono stati 170 nuovi casi ieri a fronte di 25.552 tamponi messi a referto, ciò che produce un tasso di contagio più alto degli ultimi giorni, pari allo 0,67 per cento. La Lombardia è in testa con 34 nuovi casi (14 nella provincia di Milano, dei quali 7 nel capoluogo) a fronte di 3.992 tamponi (tasso di contagio dello 0,85 per cento), mentre 33 sono quelli dell'Emilia-Romagna (ma con più tamponi: 4.828) e 24 in Liguria. Sei in totale le regioni sopra quota 10, altre 10 quelle con casi inferiori a dieci, cinque quelle a quota zero: Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Sardegna, Calabria e Valle d'Aosta. I casi totali dall'inizio dell'emergenza è di 246.286, quelli attuali sono 12.581: di essi solo 45 sono in terapia intensiva (ma 1 più di domenica), 740 ricoverati in reparti comuni, 11.796 in isolamento domestico fiduciario. I morti ieri sono stati 5, come domenica, e portano il totale a 35.112. Per il quarto giorno consecutivo la Lombardia non ha contato nemmeno un decesso. Un dato davvero rassicurante in quella che è stato il territorio dell'angoscia.
Test sulla saliva in aeroporto La guardia però nella regione non si deve abbassare. Per questo nell'aeroporto di Malpensa sono partiti i test rapidi che danno una risposta dalla saliva in pochissimi minuti, fatti su larga scala per chi viene dalle aree extra-Schengen o comunque dalle aree in cui il virus è meno sotto controllo. A dirlo è il viceministro alla salute Pierpaolo Sileri, ospite ieri mattina di «CentoCittà» su Radio1. Va precisato, come dice il viceministro, che «fare un test all'aeroporto non significa che hai il nulla osta per andare in giro, perché come sapete il periodo di incubazione è in media di quattro giorni». Non vai dimenticato quindi che «la nostra libertà è vincolata a un uso spregiudicato del tampone ovvero mirato e diffuso. Ci consentirà maggior movimento, libertà e ripresa economica». Per Sileri «le ordinanze dei sindaci devono essere fatte dove non c'è il rispetto delle regole, è pur vero che le regole devono essere semplici e chiare, laddove non vengono rispettate serve un'ordinanza».
Plasma Una bella storia è quella che arriva da Mantova, dove Pamela Vincenzi, 28 anni, qualche giorno fa ha dato alla luce Beatrice Vittoria, una bambina bella e soprattutto sana. Pamela era stata ricoverata ad aprile nell'ospedale di Mantova per Covid-19 ed era stata curata con il plasma iperimmune nell'ambito di un progetto di gestione multidisciplinare della paziente in un percorso dedicato alle donne gravide colpite dal Covid, che ha visto la collaborazione dei professionisti della Pneumologia, dell'Ostetricia e Ginecologia, della Immunoematologia e Medicina trasfusionale e della Neonatologia di Ast Mantova. «Non pensavo di arrivare fino in fondo - dice Pamela - la piccola sarebbe potuta nascere pretermine. In questi mesi siamo state entrambe bene, anche se non nego la preoccupazione per il virus, che sta ancora circolando. Ora solo gioia».
Con il plasma dei pazienti guariti da Covid-19 è stata ottenuta «una riduzione della mortalità assoluta del 9 per cento nei pazienti trattati con l'emocomponente rispetto alla casistica nazionale», sottolinea Massimo Franchini, direttore del Servizio Immunostrasfusionale dell'Asst di Mantova.
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