Pochi posti di lavoro trovati e troppi furbetti riusciti ad impossessarsi illecitamente del sussidio cavallo di battaglia dei grillini: dopo 3 anni di applicazione, il reddito di cittadinanza continua a dimostrarsi una riforma fallimentare e resta uno dei tanti motivi di scontro all'interno della maggioranza.
Secondo le ultime stime, ben 27,3 miliardi di euro sono stati erogati dalle casse dello Stato per rispondere alla richiesta dei cittadini che hanno aderito, molti di questi con la speranza di veder davvero migliorare la propria condizione e trovare un impiego. Le promesse del Movimento 5 Stelle, tuttavia, non si sono avverate. Dati della stessa Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (Anpal) alla mano, di 1.055.623 percettori del reddito solo il 20% ha un rapporto lavorativo. Questa, almeno, la situazione riferita allo scorso 31 dicembre 2021.
Dalle informazioni raccolte, inoltre, risultano gli stranieri quelli a rappresentare la fetta maggiore di percettori che hanno trovato un impiego, specie nella zona del nord Italia. In particolare, si parla della fascia d'età media della popolazione, con prevalenza di uomini (10 punti percentuali in più rispetto alle donne).
Il risultato, comunque, è ovvio. Ad oggi, l'80% dei percettori del reddito grillino non ha un'occupazione. Numeri non proprio positivi, se si pensa ai grandi proclami del Movimento 5 Stelle, fierissimo della propria creatura.
Oltre a non trovare posti di lavoro, il reddito di cittadinanza finisce spesso nelle tasche di soggetti che non ne hanno alcun diritto e che arrecano solo dei danni alle casse dello Stato. Uno degli ultimi casi, quello relativo all'indagine condotta dai carabinieri del comando provinciale di Napoli e che ha portato all'individuazione di 1200 percettori indebiti, ha scatenato un autentico polverone nei palazzi della politica.
Di esempi ce ne sono purtroppo anche altri. Nei primi due mesi del 2022 nelle regioni di Lazio, Toscana, Marche, Sardegna e Umbria i carabinieri hanno portato allo scoperto casi di truffa all'erario per un totale di 5milioni di euro.
Ad oggi, i risultati ottenuti dal sussidio grillino sono a dir poco tragici. 27,3 miliardi di euro la spesa dello Stato, per pochi posti di lavoro trovati e numerosi casi di percezione indebita.
A mostrarsi critico nei confronti del reddito di cittadinanza anche il centro studi della Cgia, che spiega come ogni posto di lavoro trovato con la misura del M5s sia costato allo Stato almeno 52 mila euro. Il reddito di cittadinanza "non è efficace per combattere la disoccupazione", dicono anche quelli della Cgia, come riportato da Il Tempo.
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