La democrazia deve tornare ad essere operativa: il Parlamento non si può fermare. Soprattutto considerando l'impegno preso dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha promesso di riferire del suo operato ogni 15 giorni e che nella giornata di domani sarà in Parlamento. L'emergenza Coronavirus perciò potrebbe determinare il trasferimento di Camera e Senato al fine di permettere i lavori alla presenza di tutti nelle massime condizioni di sicurezza. Dove? Un'ipotesi riguarderebbe il Palazzo dei Congressi dell'Eur. I decreti da convertire saranno molti: Andrea Cangini ha fatto sapere che al momento non è ancora chiaro "se e come il Parlamento verrà messo nelle condizioni di lavorare". Il senatore di Forza Italia non ha bocciato neanche la possibilità di utilizzare la nuova Fiera di Roma: "Si può fare tutto, tranne ignorare il problema".
Come riportato da Il Fatto Quotidiano, una parlamentare del Partito democratico ha storto il naso: sostiene che a qualcuno, con la scusa di riunirsi in un'altra sede, "potrebbe balenare l'idea di mettere in discussione i costi di Camera e Senato e chiuderli per sempre". Dunque muoversi potrebbe essere "un rotolamento verso soluzioni bizzarre": a suo giudizio occorre solamente verificare "se c'è la possibilità di gestire ordinatamente i lavori". Anche il tesoriere del Pd, Luigi Zanda, ha spiegato: "Il Parlamento non può fermarsi mai perché è in gioco la sua funzione. E se questo richiede avere a disposizione spazi più ampi ben venga riunirsi altrove".
"Riunirci solennemente"
Intanto si prosegue come si può: il 31 marzo, in occasione del voto per il decreto sul cuneo fiscale, non si potrà votare in maniera elettronica ma si dovrà sfilare davanti alla presidenza evitando contatti. Gregorio Fontana, questore anziano della Camera, ha confermato che la questione logistica ha ormai assunto un ruolo centrale: nello specifico si tratterebbe di allestire una sede "mobilitando tante persone in questa operazione di trasloco di parlamentari e dipendenti in un momento in cui si cerca di contenere al minimo gli spostamenti". Il forzista è reduce dalla quarantena dopo che il suo collega di Fratelli d'Italia, Edmondo Cirielli, è risultato positivo al tampone del Coronavirus.
La proposta era partita dal senatore Gaetano Quagliariello, la cui idea inizialmente è stata vista come una follia.
Successivamente il senso del suo "piano" è stato compreso e ha ricevuto messaggi e telefonate dai colleghi: "Perché o ci si rassegna a un Parlamento ridotto essenzialmente al ruolo di passacarte oppure bisogna trovare un posto per riunirci solennemente, fattivamente e a ranghi completi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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