«La polizza non viene percepita come uno strumento di protezione, ma come un costo e questo è un problema, perché a livello di coperture dei rischi sottoscritte dai cittadini il nostro Paese è in ritardo rispetto alle economie più avanzate». È quanto ha sottolineato Luca Franzi de Luca, presidente di Aiba, l'Associazione dei broker di assicurazioni e riassicurazioni che ieri sera ha celebrato a Milano, con l'evento «Insieme al traguardo», i suoi primi 50 anni di vita. Basti pensare che secondo i dati Ania, solamente il 46% delle abitazioni italiane è assicurata dal rischio incendio e circa il 3% dalle catastrofi naturali.
I ritmi velocissimi che governano il processo di digitalizzazione in corso non sono sempre facili da seguire. «Siamo chiamati ad affrontare nuove sfide ha aggiunto il presidente di Aiba - in un momento complicato per la professione di broker, con il mercato assicurativo davanti alla minaccia concreta di un graduale processo di disintermediazione, in funzione di un ampliamento dei canali di distribuzione e sulla spinta delle possibilità offerte dall'insurtech (la stipula di polizze personalizzate tramite piattaforme digitali ndr)». Ma la digitalizzazione porta in dote la grande minaccia del cyber risk. Ad esempio un danno provocato da malfunzionamento del software che governa i processi aziendali. Si tratta di una eventualità sempre più esclusa dalle coperture di Responsabilità Civile tradizionali, mentre a loro volta le coperture specifiche sui cyber risk, tendono a escludere i danni materiali e le lesioni. «Un mix potenzialmente distruttivo che può portare a un elevato grado di scopertura», ha spiegato Franzi de Luca che ritiene la digitalizzazione allo stesso tempo un rischio e un'opportunità. «Porta maggiore efficienza all'interno delle nostre imprese, semplificando il processo di gestione amministrativa -prosegue- É realtà Aiba Digital, la piattaforma di interscambio dati che consente a broker e compagnie di interagire in maniera digitale, senza dover intervenire sui software, una soluzione che permette di recuperare risorse da investire a favore dei propri clienti».
Il brokeraggio assicurativo, infatti, continua a essere il punto di riferimento per la gestione dei rischi del comparto produttivo, della pubblica amministrazione, del mondo dei professionisti e delle famiglie, come dimostra la quota di mercato (37,8%) intermediata nei soli rami Danni, per un volume superiore ai 14 miliardi di euro a fine 2018. Con oltre mille aziende associate, Aiba rappresenta circa l'80% del giro d'affari dei broker italiani.
Focalizzando l'attenzione su PMI e famiglie, i broker hanno l'opportunità, secondo il presidente Aiba di «rafforzare la loro posizione strategica facendo leva sul proprio core business: offrire un servizio di consulenza qualificata, assistendo il cliente nell'individuazione e nella quantificazione dei rischi cui sono esposti, nonché individuare le soluzioni coerenti con i bisogni specifici dei clienti».
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