"Il Ponte è un'opera sicura, ha superato tutte le prove". Smentiti i verdi catastrofisti

Al question time, in diretta tv, il verde Angelo Bonelli si scatena: "Non hanno fatto alcuna prova sismica, nè quella per il vento"

"Il Ponte è un'opera sicura, ha superato tutte le prove". Smentiti i verdi catastrofisti
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Al question time, in diretta tv, il verde Angelo Bonelli si scatena: «Non hanno fatto alcuna prova sismica, nè quella per il vento». Sembra un crescendo rossiniano perché il parere del Comitato scientifico contiene 68 osservazioni e quei suggerimenti, estrapolati dal contesto, diventano il titolo di apertura tranchant di Repubblica: «Stop al ponte di Salvini».

Pare la fine di un sogno, ma le cose non stanno così. Anzi, se si compulsa quel documento, così come del resto se si ha la pazienza di leggere l'articolo del quotidiano, si scopre che la realtà è esattamente rovesciata: il Comitato ha approvato il progetto e, come è normale che sia per un'opera di questa portata, ha aggiunto una serie di considerazioni e critiche. Ci sta e non è la fine di nulla, anzi il segnale che si entra nel vivo di un'opera che presenta infinite complessità.

«L'onorevole Bonelli - spiega al Giornale Pietro Ciucci (nel tondo), amministratore delegato della società Stretto di Messina - cita delle pagine della relazione che peraltro siamo stati noi a mettere a disposizione di tutti, ma non riporta quella fondamentale, la 45, in cui il Comitato scientifico esprime all'unanimità un parere positivo sul progetto».

Insomma, le critiche sono ben accette ma senza trasformare una promozione in una bocciatura o qualcosa del genere. Stesso discorso se si va ai singoli capitoli, come quello del vento: «Bonelli - riprende Ciucci - dice che non sono state fatte prove nelle gallerie del vento, ma ne abbiamo fatte una quantità in dieci diverse gallerie del vento nel mondo e ne faremo ancora». Di più: «Sono state eseguite prove in galleria del vento su 11 modelli di Ponte». Il tutto, fanno sapere gli esperti, in laboratori all'avanguardia in Canada, Gran Bretagna, Danimarca e Germania. I test mostrano che il Ponte regge raffiche alla velocità di 275 chilometri l'ora. Un vento terrificante del genere, statistiche alla mano, dovrebbe capitare una volta ogni duemila anni, il massimo che si è raggiunto in oltre venti anni di monitoraggi è 128 chilometri l'ora.

Poi è evidente che i controlli e gli approfondimenti non finiscono mai e le tecnologie evolvono di continuo, offrendo nuove soluzioni.

I tecnici interpellati, nove in tutto, che sia chiaro non sono consulenti di parte ma compongono un organo autonomo e indipendente, fanno il loro mestiere e danno spunti e consigli. Capitolo per capitolo, sul versante sismico come su quello dell'acciaio. Ma, a quanto si capisce, siamo lontani anche solo da un rallentamento del cronoprogramma. «Sono in corso alcuni passaggi già previsti - aggiunge l'amministratore delegato - e se tutto andrà come speriamo, entro l'estate partiremo con i cantieri preliminari. La logistica, l'eliminazione delle interferenze, le verifiche archeologiche. Poi, l'anno prossimo si partirà con il Ponte vero e proprio . Dobbiamo mettere in moto una cittadella in cui lavoreranno per anni 4 mila persone, con picchi di 7 mila». Le 68 osservazioni del Comitato scientifico non dovrebbero intralciare il calendario: non ci sono battute d'arresto o lacune da colmare.

Tutto procede secondo il copione prestabilito, anche se naturalmente non è certo il caso di abbandonarsi a dichiarazioni trionfalistiche. Siamo solo all'inizio. Ma Bonelli non ci sta e annuncia: «Tornerò in procura e presenterò un'integrazione alla denuncia».

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