Milano Una Biancaneve che va a letto con due nani, uno Snoopy molto eccitato, e ancora orge, masturbazioni e atti sessuali un po' ovunque. I disegni sono questi, si vedono nella pagina Instagram a cui rimanda l'evento facebook della mostra che sarà aperta il 13 dicembre alla Santeria di viale Toscana a Milano. Eloquente il titolo della mostra: «Porno per bambini», accompagnato nella locandina dal disegno di un cuore infranto da un pene. I disegni avranno velleità artistiche, lo si evince dall'immagine che rimanda al «Primo viaggio sulla Luna», uno dei primi capolavori del cinema muto, ma al posto della navicella spaziale che si schianta sull'occhio del satellite, è disegnato un immancabile membro maschile. L'«evento» si spera destinato a normalissimi adulti. Il dubbio sulla sua opportunità però resta: «Al di là dei destinatari - chiede il consigliere comunale Matteo Forte - la vera questione che emerge è: chi parteciperà? Chi può essere interessato? Che interesse incontrerà?». Forte presenterà un'interrogazione, anche perché - questo il punto - la Santeria è un'area comunale, sebbene in concessione: lo spazio - si legge nel sito - «si inserisce nel piano di rilancio delle aree di interesse culturale e sociale voluto dal Comune». La presentazione dell'evento gioca a provocare: «I social lo censurano, le mamme lo querelano - si legge - ma nulla possono contro l'ingenuità del gesto amoroso, la semplicità e l'innocenza del proprio sesso. Ma origine e senso della ricerca stilistica e artistica di P***operbambini è proprio dare sfogo alla sessualità primigenia, erotica e sensuale nella sua naturalezza più viva, contro i nuovi bigottismi o proprio contro l'esibizione e il consumo commerciale dei corpi». «Non c'è pornografia, non c'è voyeurismo, solo fantasia e divertimento». «In occasione del Natale - prosegue - non c'è migliore regalo che un po' d'amore, o sesso spinto». Qualcuno non la prende bene: «Fate schifo» uno dei commenti. Anche l'assessore alla Scuola di Zona 9 Deborah Giovanati, è infuriata: «Nel sito del Comune vi è il rimando alla loro pagina facebook. L'amministrazione non poteva non sapere».
E il pensiero va a un increscioso precedente del 2014, quando la «Casa dei diritti», a conclusione di un dibattito sull'erotismo, ospitò una performance legata al «Bdsm», che sta per bondage: dominazione e sottomissione, sadismo e masochismo.
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