Quel portavoce del sindaco Pd super pagato senza aver titolo

Il sindaco di Padova, il piddino Sergio Giordani, assume un uomo di sua fiducia. Il compenso? Ben 93mila euro l'anno. Eppure non ha competenze

Quel portavoce del sindaco Pd super pagato senza aver titolo

Per un politico la comunicazione è importante, nessuno lo mette in dubbio. Nel tempo della piena rivoluzione digitale, dei social e del ruolo pervasivo dei media, investire in comunicazione è ormai fondamentale per chi ricopre ruoli amministrativi e politici. Ne sa qualcosa il sindaco di Padova, il pd Sergio Giordani, che ha deciso di dotarsi di un collaboratore fidato per il fondamentale ruolo di portavoce e per i rapporti con la stampa.

Tutto lecito se non fosse che per questa mansione Giordani ha scelto un suo uomo di fiducia senza alcuna competenza nel settore della comunicazione e sopratutto, retribuendolo con la stratosferica cifra di 93.000 euro l’anno. Neanche fosse il portavoce del Sindaco di New York.

Denaro dei cittadini che l’Amministrazione comunale pagherà al sig. Massimo Bettin, questo è il nome del portavoce, per compensare il faticoso lavoro di affiancare il suo sindaco nella comunicazione.

Lo scandalo è duplice.

Innanzitutto il curriculum di Bettin che, come si evince dal sito del Comune di Padova, nella sua vita ha fatto solamente il “Responsabile politiche giovanili della CGIL Veneto” e il “Segretario provinciale del Pd di Padova”. Insomma un perfetto funzionario di partito e di sindacato, ora super pagato con soldi pubblici per fare un lavoro di cui non ha alcun competenza.

Il secondo scandalo è il suo inquadramento nell’organico della macchina comunale, per il quale lo stipendio che lui percepisce è oltre ogni tetto massimo.

Bettin, non essendo provvisto di titolo di laurea, è stato inquadrato nel livello più basso della categoria C; categoria che comprende 924 dipendenti il cui costo medio annuale è pari a 32.000 euro annui. E nessuno di loro raggiunge lontanamente la cifra del portavoce del sindaco.

Non solo, ma il compenso di 93.000 euro lordi è persino superiore a quello dei dipendenti di categoria D, dirigenti per i quali è d’obbligo il titolo di Laurea.

Come sottolinea Matteo Cavatton, avvocato, esponente dell’opposizione in Consiglio comunale e primo firmatario dell’esposto alla Corte dei Conti: “Il danno erariale si fonda proprio sulla sproporzione tra lo stipendio accordato e quello corrisposto ai dipendenti che si trovano nella sua stessa categoria”.

L’uomo del Pd “non può fare il Capo Ufficio Stampa perché non è giornalista, non può fare il dirigente perché non ha la Laurea e non potrebbe fare neppure il Portavoce, perché non ha alcuna esperienza in materia (salvo che la tessera del PD in tasca costituisca idonea iscrizione ad albo professionale..); ma soprattutto, non può certamente percepire l’attuale stipendio attribuitogli”.

Insomma, nella Padova targata Pd, la fedeltà al partito e al sindacato sembrano gli unici requisiti richiesti per svolgere, senza competenze, un ruolo super pagato con i soldi dei contribuenti.

@Giampaolo Rossi

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