"Salvini-talebano...". E il dem non si scusa: "La Lega fa di peggio"

Dopo aver paragonato Salvini a un talebano, l'assessore del Pd non chiede scusa. Anzi, rincara la dose

"Salvini-talebano...". E il dem non si scusa: "La Lega fa di peggio"

Altro che scuse. Claudio Mazzanti, assessore alla mobilità del Comune di Bologna, va avanti per la sua strada non solo non ammettendo di aver sbagliato a condividere su Facebook un post lanciato dal Fanclub ufficiale di Andrea Scanzi in cui Matteo Salvini, con barba e turbante, viene insultato paragonato a un talebano ("Questo è il mullah Ommemerd, capo del Talebani padani") ma lancia nuovi duri attacchi alla Lega.

"Io scusarmi? Ma neanche per sogno. Dimettermi? Ma scherza?", ha affermato con piglio sicuro Mazzanti, esponente dem, in una intervista a Repubblica. Eppure quel post non è passato inosservato tanto che lo stesso leader leghista ha controreplicato sulle sue pagine social condividendo il post e accompagnandolo da un "che pena" con tanto di querela.

L’assessore, però, non arretra. Alla domanda "cosa ha fatto?", Mazzanti ha subito risposto: "Ma niente. Ma che vadano...". "Non vedo di cosa dovrei chiedere scusa- ha continuato-. Lo faccio quando penso d'avere torto”. Mazzanti ha spiegato che quella era una vignetta satirica. "Molto pesante, è vero, io non l'avrei fatta così, e infatti vedo che chi l'ha rilasciata ora l'ha ritirata", ha affermato l’assessore che per difendersi ha ricordato che il post “incriminato” l'hanno condiviso in tanti. Ma non solo. Perché secondo il dem la vignetta "nasce in un contesto ben preciso".

Quale sia questo "contesto" è lo stesso Mazzanti a spiegarlo: "Quello di una Lega che difende gente che vuole intitolare piazze a Hitler. E di un Salvini che fino a pochi giorni fa non ci pensava nemmeno ad aiutare gli afghani. La prima cosa che ha detto è stata: ‘Non verranno qui ora?’". Poi la situazione è cambiata. Secondo l’esponente del Pd "solo adesso, dopo che tutti hanno detto il contrario, ha iniziato a dire che sì, magari le donne, i bambini e chi ci ha aiutato".

Indomma, Mazzanti ribadisce la sua posizione. "È lui che ha detto una stupidaggine e ora sono io il cattivo?", ha affermato ancora l’assessore che poi ha ricordato di essere al lavoro con il Comune di Bologna per accogliere "tutti quelli che possiamo". La Lega ha chiesto le dimissioni di Mazzanti. Ma nell’occhio del ciclone è finito anche Matteo Lepore, candidato della coalizione di centrosinistra. Ma l’assessore non ci sta. "Lepore non c'entra. Quello che ho fatto l'ho fatto, io, Claudio Mazzanti, cittadino", ha continuato l’esponente dem.

Ma gli attacchi di quest’ultimo contro il leader leghista non sono terminati qui. Riprendendo le parole dell’ex ministro dell’Interno, Mazzanti ha continuato con i suoi affondi nei confronti del rivale. "Salvini ha pena? Salvini era in mutande al Papeete con donne semi nude a bere mojito, da ministro degli Interni. Non ci sto a giocare al mondo ribaltato: noi a Bologna la solidarietà la esprimiamo tutti i giorni con i fatti. Aiutando Emergency, ad esempio. Non come i leghisti che hanno attaccato Gino Strada fino all'altro giorno".

E per non farsi mancare nulla, nel calderone ci butta dentro pure Andrea Ostellari, tra i primi a criticare il fotomontaggio pubblicato da Mazzanti su

Facebook. "Ostellari che mi parla di democrazia e rispetto, dico di venire a casa mia . Venga a imparare cosa hanno fatto quelli come me per consentire a quelli come lui di parlare", ha concluso l’assessore.

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