«L'ha buttata giù lui, non era pazza, né depressa, è stata l'ennesima vittima di violenza». La denuncia pubblicata sui social dalla sorella della ragazza di 13 anni morta dopo essere precipitata dal tetto della sua abitazione a Piacenza, è il preludio al possibile ennesimo caso di femminicidio che sconvolge il nostro Paese e che per ora è un drammatico giallo. Ma questa volta con contorni, se possibile, ancora più agghiaccianti. Perché la vittima ha solo 13 anni mentre il fidanzato, al momento solamente indagato per omicidio volontario, di anni ne ha 15. «Era ossessionato da lei, ha provato in tutti i modi a liberarsi di questo reietto», ha aggiunto la 25enne sorella della vittima aggiungendo accuse a una vicenda i cui contorni sono tutti da chiarire.
La Procura per i minori di Bologna ha iscritto il giovane sul registro degli indagati con l'ipotesi di omicidio volontario. Al momento si tratta di un atto dovuto per permettere ai pm minorili di conferire l'incarico al medico legale che eseguirà gli esami sul corpo della vittima, previsti per domani mattina, mentre sono in corso tutte le indagini per chiarire l'esatta dinamica dell'accaduto e i movimenti dell'adolescente e del giovane negli istanti precedenti alla tragedia. La Procura per i minorenni di Bologna «non ha disposto provvedimenti restrittivi» dato che «al momento non è ancora possibile esprimersi sulla natura accidentale o volontaria della caduta, né se la stessa sia stata procurata da terzi», ha spiegato il procuratore Giuseppe di Giorgio, confermando le indagini «serrate» per capire cosa sia successo. Accertamenti tecnici sul luogo, che interrogatori di persone ritenute informate sui fatti, oltre al sequestro dello smartphone della vittima. Il primo ad essere ascoltato è stato proprio il 15enne, di origini albanesi come la vittima, con cui la ragazzina avrebbe avuto una relazione e che era sicuramente presente sul posto al momento della sua morte.
Secondo quanto ricostruito infatti, i due si trovavano sul tetto dello stabile, quando la giovane è caduta per almeno 10 metri precipitando su un terrazzo sottostante. Il ragazzo sarebbe sceso di corsa per citofonare ai condomini per chiedere aiuto ma quando i soccorritori sono arrivati per la 13enne non c'era già più nulla da fare. Il ragazzo è quindi stato condotto alla caserma del comando provinciale dei carabinieri dove è stato sentito fino a tarda sera raccontando che si sarebbe trattato di una fatalità. Ma gli investigatori valutano anche l'ipotesi che lei, come sostiene la sorella, o forse lui, volesse troncare la relazione.
La morte della giovane ha sconvolto la città e i compagni di scuola della ragazza che frequentava il primo anno del liceo Colombini di Piacenza. «Non appena la notizia si è diffusa i ragazzi ci hanno chiesto di poter parlare con la psicologa della scuola», ha riferito il dirigente scolastico Monica Ferri.
«Abbiamo in programma un intervento sulla classe per supportare i suoi compagni di classe ad elaborare il lutto». Un lutto, che in attesa delle indagini che spiegheranno i perché e le eventuali responsabilità, si porta dietro in ogni caso un senso di vuoto e disperazione.
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