Meloni: "Dura prova, ora un grande piano per la prevenzione". E Mattarella: "Agire sulla crisi climatica"

La premier: "I pericoli saranno sempre più frequenti, basta interventi frammentati, la difesa del territorio è una priorità". Il presidente telefona all'omologa greca e propone un fronte comune. Renzi attacca: "Il piano Italia Sicura c'era ma Conte l'ha cancellato"

Meloni: "Dura prova, ora un grande piano per la prevenzione". E Mattarella: "Agire sulla crisi climatica"
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Una nuova programmazione e pianificazione per combattere l'emergenza climatica e una offensiva di sistema per la messa in sicurezza del territorio. Con il governo, i Comuni, il mondo scientifico, i tecnici e i rappresentanti delle professioni chiamati a mettersi attorno a un tavolo per capire come affrontare il nuovo scenario, la tropicalizzazione che ha investito l'Italia, e fornire risposte alle nuove sfide, con un grande Piano di prevenzione idrogeologica.

«I continui disastri ai quali abbiamo assistito negli ultimi mesi, da Ischia passando per l'Emilia-Romagna fino a quello che vediamo in questi giorni, dimostrano che le emergenze saranno sempre più presenti» dice Giorgia Meloni, in un videomessaggio.

«Questo significa - continua - che dobbiamo certo lavorare alla transizione, ma significa anche che dobbiamo fare quello che non si ha avuto il coraggio di fare a sufficienza nel passato, cioè lavorare per mettere in sicurezza il territorio: quindi l'obiettivo di medio termine che il governo si dà è quello di superare la logica degli interventi frammentati varando un grande Piano di prevenzione idrogeologica. Ce la vogliamo mettere tutta - conclude la premier - per dare risposte immediate nel breve termine ma efficaci nel medio periodo».

Una emergenza su cui si concentra anche il presidente della Repubblica. Sergio Mattarella esprime la sua posizione dopo essersi confrontato telefonicamente con l'omologa ellenica, Katerina Sakellaropoulou, che ha ringraziato l'Italia per l'invio di mezzi aerei. Mattarella si dice convinto che Grecia e Italia possano «creare un fronte comune per sensibilizzare l'Unione europea, gli altri Paesi del Mediterraneo e tutta la comunità internazionale». C'è «la necessità di un'iniziativa congiunta da parte dei Paesi dell'Europa del Sud per affrontare i rischi climatici nel Mediterraneo. Insieme siamo convinti che occorra intensificare gli sforzi per contrastare il mutamento climatico. Così come siamo convinti che occorrerà collaborare molto tra i nostri Paesi sul fronte del mutamento energetico e dell'energia pulita per garantire anche gli aspetti climatici positivi».

Il Capo dello Stato ha anche un colloquio telefonico sia con il sindaco di Catania, Enrico Trantino a cui testimonia la vicinanza alla popolazione catanese, sia con il presidente della Regione, Renato Schifani, al quale trasmette la propria solidarietà al popolo siciliano, dichiarandosi disponibile a eventuali interventi, anche in prima persona, se necessari.

La necessità di una risposta «di sistema» alla crisi climatica, ovvero di quel grande piano di prevenzione rilanciato da Giorgia Meloni, è da sempre una delle priorità del ministro della Protezione civile. «Serve una programmazione seria, a media e lunga durata» dice Nello Musumeci. «Di fronte a fenomeni climatici del genere o cambiamo approccio o saremo costretti a contare i morti. Per le zone interessate dagli incendi serve redigere un Piano di Protezione civile o di evacuazione. I negazionisti non possono avere spazio. Siamo nella concreta dimostrazione che le due Italie sono le facce di una stessa medaglia che si chiama tropicalizzazione».

Sullo sfondo Matteo Renzi, di fronte all'emergenza, offre un suo contributo e suggerisce di recuperare un piano redatto ai tempi del suo governo e poi fermato dal governo Conte. «Dopo i disastri di questi giorni Giorgia Meloni giustamente dice: facciamo un grande piano nazionale di sicurezza e prevenzione» dice il leader di Italia Viva. «Bene. Noi siamo pronti a dare una mano ma il piano c'è già, si chiama Italia Sicura e lo abbiamo fatto seguendo le indicazioni di Renzo Piano. È stato cancellato all'improvviso dal primo governo Conte, senza motivo.

La maggioranza si era impegnata a rimetterlo in funzione già dal novembre scorso, ma ancora nulla. Basta recuperare quel piano, quel progetto e farlo ripartire. Non c'è da inventare niente, basta copiare il nostro progetto fatto con Renzo Piano. I soldi ci sono già. Corriamo».

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