Lo avevano subito battezzato, con il soprannome «fleximan», ma dopo il danneggiamento di numerosi autovelox in Veneto nessuno era riuscito a risalire alla sua identità. Ieri il presunto responsabile di cinque casi, tutti nella provincia di Rovigo, è stato individuato: si tratta di un uomo di 42 anni residente nella zona del Polesine, ma nato a Padova. A bloccarlo sono stati i carabinieri di Adria e del nucleo operativo radiomobile, che hanno anche perquisito la sua abitazione.
Proprio qui sarebbero stati sequestrati elementi necessari e finalizzati all'indagine. Nei suoi confronti adesso si ipotizza il reato di danneggiamento aggravato. L'uomo, la cui identità finora era stata avvolta nel mistero, ha usato sempre lo stesso modus operandi: di notte si aggirava per le strade della provincia di Rovigo abbattendo gli strumenti destinati a rilevare la velocità delle auto mediante un taglio netto con il flessibile del palo che li sorregge. In questo modo Fleximan avrebbe reso inservibili cinque autovelox della zona: due installati a Bosaro e demoliti il 19 maggio e il 19 luglio dello scorso anno; uno a Corbola e a Taglio di Po, abbattuti alla vigilia di Natale; un altro a Rosolina, il 3 gennaio scorso, lungo la Statale 309 Romea. Proprio quest'ultimo colpo avrebbe portato i militari, coordinati dalla Procura di Rovigo, sulle tracce del 42enne, che sarebbe stato ripreso mentre era in azione dalle telecamere di videosorveglianza. Al momento del presunto Fleximan si conoscono le iniziali, M.E., e si sa che è una persona già nota alle forze dell'ordine, mentre si cerca di capire se siano attribuibili a lui anche gli altri tre casi registrati nella zona. Gli investigatori non escludono neanche che sia sempre lui l'autore di altri assalti, che hanno messo in ginocchio il Padovano fra l'estate scorsa e i primi mesi dell'anno. Anche se non si esclude che questi ultimi, così come quelli registrati in Emilia Romagna e in Liguria, possano essere stati frutto di emulazione e non siano quindi riconducibili al 42 enne. La serie di danneggiamenti nella provincia di Padova aveva preso il via la sera del 9 agosto scorso a Codoneghe (Padova), con l'esplosione e la completa distruzione di un rilevatore di velocità.
Un autovelox nuovo di zecca, installato solo due mesi prima.
Il secondo caso era stato registrato il 19 gennaio, quando un altro apparecchio era stato abbattuto a Carceri nel cuore della notte, questa volta grazie all'uso di un flessibile. Altri episodi erano stati scoperti il 22 e 23 gennaio, quando la distruzione dell'autovelox è stata preceduta dal un biglietto che annunciava l'arrivo di Fleximan.
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