Via la mascherina con 30 milioni di vaccinati. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, è ottimista sulla possibilità di riprendere gradualmente una vita «normale». Tutto però dipenderà dall'andamento della campagna vaccinale che sta di nuovo subendo pesanti rallentamenti: in alcune regioni sono esaurite le scorte di Pfizer mentre la diffidenza nei confronti dei vaccini, a vettore virale soprattutto al centrosud sta causando una frenata e soprattutto preoccupazione rispetto all'andamento delle prossime settimane.
Nel Lazio che proprio due giorni fa segnalava come tutte le dosi disponibili di Pfizer fossero già prenotare si è deciso che a partire dal lunedì 17 maggio i richiami del vaccino Pfizer saranno estesi a 5 settimane, ossia 35 giorni. Chi ha già ricevuto la prima dose però manterrà il richiamo nella data indicata. Una decisione in linea con le raccomandazioni del Comitato Tenico Scientifico e della Struttura Commissariale che punta a coprire il maggior numero di persone almeno con una dose. E anche la Campania che segnalava un'identica carenza di Pfizer ha deciso che i richiami per i vaccini a mRna , quandi anche Moderna, passeranno da 21 a 40 giorni.
«Togliersi la mascherina all'aperto? Concordo con questa ipotesi quando saranno raggiunti i 30 milioni con almeno una dose di vaccino,- afferma il sottosegretario Sileri- bisognerà aspettare 3 settimane per avere una buona protezione, allora è chiaro che anche la mascherina all'aperto dove non c'è assembramento sia sensato mettersela in tasca e rimettersela quando c'è assembramento e rischio», dice Sileri che capisce «le persone e il bisogno di ricominciare a fare una vita normale ma serve ancora pazienza per 2-3 settimane e poi in giugno saremo come la Gran Bretagna». Sulle riaperture arriva però un monito dall'Ema. La direttrice dell'Agenzia Europea, Emer Cooke, invita alla cautela in vista dell'estate anche da parte di chi avesse già ricevuto le due dosi: «questo virus-dice -é sfuggente».
Ma a che punto è la campagna vaccinale? I commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo è riuscito a raggiungere il target di mezzo milione di somministrazioni al giorno anche se l'andamento resta irregolare purtroppo sempre a causa del «pasticciaccio» Astrazeneca. In Lombardia ad esempio il tasso di rifiuto del vaccino di Oxford è molto basso pari allo 0,5 per cento con circa 7mila rifiuti su 1,4 milioni di somministrazioni. Ieri le dosi in frigorifero erano soltanto 90mila contro le 200mila del Lazio dove è stata data la possibilità di scegliere e in pochi hanno scelto Astrazeneca.
Fino a ieri erano state somministrate più di 24.215.989 dosi, ovvero l'88,4 per cento rispetto alle 27.391.650 consegnate. Sul mantenimento a regime del target di almeno mezzo milione di dosi al giorno pende sopratutto l'incognita delle dosi in arrivo.
Nuove consegne sono previste per oggi: circa 3 milioni di dosi che si vanno ad aggiungere ad altri 3 milioni 175mila ancora disponibili in frigorifero. Di queste quasi un milione e mezzo sono Astrazeneca.
Dunque al momento le regioni non hanno motivo di rallentare le somministrazioni anche in vista della necessità di garantire il richiamo per tutti coloro che hanno ricevuto la prima dose. Al momento i vaccinati con richiamo sono saliti a quasi 7 milioni e mezzo.
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