«Zelensky sta combattendo questa guerra in maniera altamente professionale». L'endorsement al presidente ucraino non arriva da Biden o da Stoltenberg, ma addirittura da Prigozhin, proprio nel giorno in cui il ministro dell'Istruzione Kravtsov ha presentato il nuovo libro di testo di storia per le scuole medie, infarcito di presunti successi di Mosca nell'Operazione Speciale. Il capo della compagnia militare privata Wagner mette ancora una volta in imbarazzo Putin ed evidenzia nuovamente la frattura insanabile che si è generata tra le sue milizie e l'esercito di Gerasimov.
Ieri il boss della Wagner ha parlato a lungo, e affidandosi al suo canale Telegram ha di fatto reso onore all'avversario di campo, ribadendo al tempo stesso che non avrà pietà degli ucraini. «A Bakhmut il nostro compito è macellare l'esercito di Kiev, non dare loro opportunità di riunirsi per un attacco significativo. Stiamo ottenendo un successo e ai miei uomini assegno un voto a cinque stelle. Mentre a me stesso darei un tre meno, perché era necessario ucciderli tutti». Secondo Prigozhin la controffensiva ucraina comincerà quando i suoi uomini controlleranno Bakhmut. «Manca davvero poco, e a quel punto Zelensky avrà bisogno di una grande vittoria per risollevare gli animi della sua gente». Sulla data, il capo della Wagner conferma le indiscrezioni del Giornale, confermando che il 9 maggio potrebbe essere «il giorno giusto per rovinare la festa ai russi» nell'anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale.
Kiev da parte sua si aggrappa alla flebile speranza di una riscossa a Bakhmut. Il comandante delle operazioni di terra, Oleksandr Syrskyi, sostiene che «l'esercito ucraino sta lanciando contrattacchi per tamponare l'offensiva russa». Parole in contrasto con quelle del capo degli 007 militari Budanov, che vede «i russi in affanno ovunque, tranne che a Bakhmut, ma una vittoria entro l'anno non è impossibile». Budanov ha svelato l'esistenza di un piano per lo scambio di tutti prigionieri con Mosca, ma non ha commentato l'indiscrezione del Washington Post, secondo la quale Kiev avrebbe pianificato di attaccare Mosca in occasione del primo anniversario di guerra.
L'amministrazione Biden teme comunque un flop militare ucraino, ipotesi che provocherebbe critiche in patria e tra gli alleati all'estero. Lo scrive l'autorevole Politico, aggiungendo che in Europa potrebbero vedere un negoziato di pace come opzione più allettante. E il Cremlino, attraverso il portavoce Peskov, incalza la Casa Bianca sostenendo che «la macchina da guerra che si avvicina ai nostri confini non porterà a nulla».
In ogni caso l'Ucraina ha bisogno di nuove armi per frenare il nemico nel cuore del Donbass e lanciare la controffensiva. Il piano europeo per l'acquisto congiunto di armi e munizioni è però ancora fermo al palo. E Kiev comincia a far filtrare tutta la sua frustrazione. Nel corso di un collegamento con i colleghi dell'Ue, il ministro Kuleba è apparso furioso. E su Twitter ha spiegato che «arriverà il momento dei guanti bianchi della diplomazia, ma prima dobbiamo fornire abbastanza proiettili ai nostri soldati». Per ora sono comunque arrivati un migliaio di missili.
Nel 425° giorno di combattimenti si segnala la presenza di navi russe che stanno trasportando grandi quantità di proiettili di artiglieria iraniani e altre munizioni attraverso il Mar Caspio. I soldati di Mosca hanno bombardato il villaggio di Shakhtarske (Donetsk), provocando la morte di 3 civili, assaltato un centro militare di mercenari, uccidendone 60, e distrutto edifici a Kramatorsk.
Stanno inoltre evacuando con la forza i civili nel Kherson dopo che gli ucraini hanno stabilito una testa di ponte sulla riva orientale del Dnipro. Lo spazio aereo sopra l'aeroporto Vnukovo di Mosca è stato chiuso a causa di un potenziale drone ucraino dopo che in mattinata un altro mezzo esplosivo era precipitato nei pressi della capitale russa.
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