"Primi vaccinati già nel 2020". L'Ue accelera, l'Italia aspetta

Berlino chiede il via libera dall'Ema che anticipa l'ok. La profilassi Pfizer potrebbe scattare dal 26 dicembre

"Primi vaccinati già nel 2020". L'Ue accelera, l'Italia aspetta

La Germania alza la voce sul vaccino e l'agenzia europea per i medicinali, Ema, prontamente risponde. La richiesta di accelerare i tempi di autorizzazione della profilassi Pfizer, che è già partita in Uk e Usa, è stata accolta dall'Ema che ieri ha confermato di aver anticipato la riunione tecnica al 21 dicembre in modo da dare il via libera al vaccino Pfizer-BioNTech prima di Natale.

Immediata la reazione soddisfatta della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Lavoriamo alla massima velocità per autorizzare i vaccini: è probabile che i primi europei siano vaccinati prima della fine del 2020». L'ipotesi è che si possa partire con le prime somministrazioni il 26 dicembre nei paesi «pronti», come la Germania.

Inizialmente la riunione era prevista per il 29 dicembre ma di fronte alle immagini dei primi vaccinati negli Usa e in Uk la pressione è aumentata da parte della Ue e soprattutto della cancelliera Angela Merkel, spaventata dai numeri dei contagi in salita. Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza aveva sottolineato in una nota di auspicare un anticipo pur «nel rispetto di tutte le procedure di sicurezza».

Speranza insieme con i ministri della Salute di Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera ha diramato una nota per ribadire la necessità di coordinare gli sforzi «per un utilizzo sicuro, efficiente e trasparente del vaccino anti covid-19».

Nel corso di una videoconferenza sono stati identificati «alcuni aspetti essenziali riguardo la campagna vaccinale che dovrebbero essere coordinati dagli stati membri, specialmente a livello transfrontaliero». Insomma almeno per la campagna vaccinale la Ue cercherà di procedere unita.

I ministri Ue hanno raggiunto un accordo per «promuovere il coordinamento dell'avvio della campagna vaccinale» dicendosi disponibili a «una rapida condivisione delle informazioni tra le autorità nazionali competenti per assicurare una chiara comunicazione, in particolar modo per le popolazioni di regioni confinanti». Indispensabile anche condividere tutte le informazioni relative alla farmacovigilanza: se il vaccino funziona, la durata dell'immunizzazione, le eventuali reazioni avverse.

Insieme anche nel combattere «la disinformazione in tema di vaccini». Tutto il processo della campagna dovrà essere gestitto in modo trasparente per la popolazione. Un capitolo è stato dedicato ai lavoratori transfrontalieri.

Intanto la multinazionale Pfizer viste le richieste crescenti sta valutando altri siti produttivi già esistenti, in Europa e nelgi Usa per potenziare la produzione del vaccino anti-Covid. Al momento sono attivi per il nuovo vaccino 4 siti di produzione Pfizer (3 in Usa ed uno in Europa, in Belgio) ai quali si aggiungono i siti produttivi di BionTech in Germania. Buone notizie anche per il vaccino di Moderna che venerdì potrebbe ottenere il via libera dalla Food and Drug Administration.

Ma l'Italia è pronta? Per Guido Rasi, ex direttore esecutivo Ema, dopo il via libera dell'Ema, «il passaggio alla Commissione europea per l'approvazione definitiva potrebbe avvenire con tutta probabilità entro 48 ore». A quel punto i 3,4 milioni di dosi destinati all'Italia arriverebbero nel giro di 3 giorni con un trasporto garantito a meno 80 gradi dalla stessa Pfizer. Questo significa che si potrebbe cominciare a vaccinare prima della fine dell'anno.

Il commissario straordinario Domenico Arcuri, illustrando il piano un paio di giorni fa aveva parlato del 15 gennaio e di una vaccinazione «simbolica» in una data comune per la Ue.

Ieri però è intervenuto il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, per annunciare che oggi ci sarà una riunione per chiudere il Piano Vaccini, assicurando che «Arcuri è pronto per far partire il via libera al piano di distribuzione dei vaccini appena ci sarà l'ok europeo».

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