Davanti alla prospettiva di una “separazione consensuale” dal Pd, il progetto di Matteo Renzi di fondare un nuovo partito chiamato “Azione civile” rischia di infrangersi davanti a una formazione politica creata da Antonio Ingroia, “Rivoluzione Civile”.
“Rivoluzione Civile”, come ricorda l'HuffPost, era una lista di sinistra dall'ex pm in occasione delle Politiche del 2013. Un partito nato il 7 dicembre del 2012 e scioltosi il 2 maggio 2013, dopo il flop elettorale (2,25% alla Camera dove la soglia di sbarramento era al 4 per le liste non coalizzate) e all′1,79% al Senato (dove la soglia era su base regionale e pari all′8% per le liste non coalizzate).
Dalle ceneri di "Rivoluzione Civile", Ingroia decise di dar vita a un nuovo partito, “Azione Civile”, appunto che, però, non ha un sito web di riferimento visibile ma soltanto una pagina Facebook che diffonde e rilancia le idee politiche del suo fondatore.
Renzi, quindi, difficilmente potrà usare il marchio "Azione Civile" perché, come ha reso noto lo stesso Ingroia, lui è l'unico detentore di quel nome e di quel simbolo. "Tentano di scippare il nostro nome - si legge in una nota - è una notizia che ci indigna e scandalizza.
'Azione civile' è un nome depositato davanti ad un notaio, e già presente in varie elezioni, il nostro". "Renzi e i suoi comitatì tengano giù le mani dal nome del nostro movimento. Respingiamo sdegnati al mittente - conclude il comunicato - questo tentativo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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