È sbucata da dietro le quinte il giorno in cui suo papà si è congedato dal mondo. Le porte del Duomo di Milano si sono aperte e Marina è uscita sul sagrato, mano nella mano con Marta Fascina. Immagini e emozioni che non avevano bisogno di didascalie. Qualche giorno prima, al San Raffaele, Silvio, consapevole di essere ormai sul ciglio dell'eternità, le aveva affidato gli ultimi pensieri e scritti e lei, impreparata come tutti i figli all'ineluttabile, aveva vissuto momenti difficilissimi. Sprofondata nel cratere di una sofferenza mai provata. Ma quello era stato un po' un passaggio di consegne, come capita a tutte le famiglie.
In realtà la corsa di Marina Berlusconi era partita molti anni prima quando era stata catapultata nel grande impero del Biscione. Lei, classe 1966, si era ritrovata prima nella grande provincia della Mondadori, alla scuola di Franco Tató, poi a sorvegliare la cassa del gruppo, la Fininvest. Un doppio ruolo, nel tempo una doppia presidenza, come capita talvolta nelle grandi dinastie. E questa era la famiglia forse più ingombrante d'Italia. Lei non si è adagiata in ruolo formale, ma circondata da un gruppo di manager affiatati, ha fatto la sua strada.
Sempre con discrezione, perché il palco era già perennemente occupato, ma pur sempre in prima linea. Non è facile stare in bilico ai confini fra imprenditoria, politica e gossip, nella bagarre italiana, ma Marina è stata capace di tenere la posizione per quasi un quarto di secolo. Sempre un passo indietro, lei nell'ombra dell'understatement, ma quando serviva perfettamente in grado di fare un passo in avanti. E di prendere la scena, allungando una stoccata alla magistratura militante, schierata nell'interminabile attacco al padre, o a Carlo De Benedetti, impegnato in un duello con il Cavaliere che è andato avanti per tutta la vita come in un celebre racconto di Conrad.
Insomma, alla Marina che si era impadronita dei meccanismi finanziari e societari, celebrata dalle copertina di Fortune e Forbes, si è via via affiancata una Marina personaggio pubblico. Con uscite mirate e appuntite che hanno alimentato a lungo il mito della sua discesa in campo; ecco Marina erede e delfino, ecco i Berlusconi trasformarsi virtualmente in una dinastia o se si preferisce in una monarchia costituzionale. Articoli, proiezioni e sondaggi a raccontare, immaginare, fantasticare sulla seconda generazione: lei che avrebbe portato avanti il carisma di lui, anche se la politica non ama i geni e gli alberi genealogici. Per lunghi anni la successione virtuale è stata al centro di infiniti retroscena; lei in realtà ha sempre rivendicato la fedeltà al casato e la volontà di proseguire sulla propria strada. Azienda e poi famiglia, cercando di bilanciare la vita professionale con quella familiare. Il marito, Maurizio Vanadia, i figli Gabriele e Silvio che oggi studiano a Madrid e Londra.
La mamma e il padre, come due genitori normali, cercano di dedicare il tempo libero soprattutto a loro. Nel week end spesso partono e vanno a trovare ora l'uno, ora l'altro. Poi c'è la mamma di lei e di Pier Silvio, Carla Dall'Oglio, e naturalmente c'era Silvio e tutti ricordano la requisitoria di Marina contro segretarie e cerchi magici che l'avevano trascurato. Marina è sempre stata vicina al padre. Negli anni più complicati delle inchieste era anche diventata un punto di riferimento, la donna che in qualche modo lo consigliava e proteggeva dopo la morte della mamma, l'addio burrascoso di Veronica e molto altro.
Si è sempre speculato sui Berlusconi e la dynasty di Arcore, in realtà il Cavaliere teneva molto all'unita dei figli. I cinque figli nati da due matrimoni. Marina e Pier Silvio, in posizioni strategiche ma senza possibili cortocircuiti. E poi Barbara, Eleonora e Luigi. Tutti insieme a tavola, la domenica. In realtà il quintetto, al centro di spifferi e veleni, era più intrecciato di quel che qualcuno potesse ritenere.
E attorno al Cavaliere che si spegneva, giusto un anno fa, si era creato un clima di intesa fra i familiari. Quel fuori onda sul sagrato, Marina e Marta, non era una cartolina da esibire prima di stracciare tutti i rapporti.
Questo è accaduto in altre saghe che oggi riempiono le cronache, a cominciare da quella, quasi incredibile, che ha spezzato i legami fra gli Agnelli, dopo il tempo lungo delle monarchia assoluta di Gianni.
I cinque figli hanno affrontato senza strepiti e con rispetto il tema della divisione dei beni. Tutto, a quanto sembra, è andato nel migliore dei modi, senza defezioni, polemiche e gialli di contorno. Marina ha acquistato Villa Campari a Lesa, sul lago Maggiore.
Da affiancare alla villa in Provenza, rifugio dove dedicarsi al riposo e alla lettura, sua grande passione, soprattutto se si tratta di romanzi. Ora quel riconoscimento, Cavaliere: pronunci quella parola e ti pare che sia uno specchio dove ritrovare il tempo perduto. E invece il tempo è andato avanti. Ora tocca a lei.
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