Il Principe Andrea di nuovo nella bufera. Virginia Giuffrè, la principale accusatrice nel caso di pedofilia legato al miliardario suicida Jeffrey Epstein, ha presentato una denuncia formale al tribunale di New York contro il secondogenito della Regina accusandolo di averla molestata, quando era ancora minorenne, sia a Londra sia nella Grande Mela.
Le accuse non sono nuove al grande pubblico poiché erano già state mosse dalla donna, allora nota come Virginia Roberts, ma non erano mai state tradotte in un atto ufficiale di rilevanza civile. La Giuffrè, che ora ha 38 anni, sostiene che il principe abbia approfittato di lei in molteplici occasioni e in diversi luoghi, come la casa londinese di Epstein e della sua fidanzata nonché complice Ghislaine Maxwell, l'abitazione newyorchese di Epstein e quella a Little St. James nelle Isole Vergini. Secondo quanto dichiarato dalla donna, il principe avrebbe avuto con lei atti sessuali non consenzienti ed era al corrente della sua vera età. «Questa condotta oltraggiosa - afferma Giuffrè - mi ha causato gravi danni emotivi e mi ha ferito psicologicamente». «In questo Paese - si legge nel documento legale riportato dalla Bbc - nessuno, sia questo principe o presidente, è al di sopra della legge e nessuno, non importa quanto sia potente o vulnerabile, può venir privato di una difesa legale. Vent'anni fa la posizione del principe che era ricco, potente e aveva importanti conoscenze, gli ha permesso di abusare di una minore spaventata e fragile senza che nessuno riuscisse a proteggerla - prosegue la denuncia - e da molto tempo il principe deve rendere conto di ciò che ha fatto».
Il fratello minore di Carlo ha sempre smentito le accuse e anche davanti a una fotografia nella quale appare mentre cinge alla vita Virginia allora 18enne, il secondogenito della Regina ha dichiarato di non ricordare di aver mai incontrato la ragazza. In passato tuttavia, il principe non ha potuto negare di aver frequentato Epstein, conosciuto tramite l'amica di vecchia data Ghislaine Maxwell, che si trova ora in carcere in attesa di giudizio accusata di aver procurato al miliardario le sue vittime di aver, a volte, partecipato alle molestie. Dell'amicizia con il miliardario pedofilo Andrea si è spesso rammaricato, ma ha sempre negato ogni addebito e non ha mai voluto collaborare fattivamente con la polizia.
Proprio per questo la Giuffrè ha portato avanti la sua battaglia legale in cui ricorda che il principe e i suoi difensori si sono sempre rifiutati di fornire «fatti, contesti, documenti e spiegazioni in loro possesso» o di discutere approcci di soluzioni alternative. Con questa azione civile invece l'accusato rischia di dover presentare file, mail o qualsivoglia messaggio che riguarda il caso e di essere costretto a pagare un cospicuo risarcimento in denaro alla vittima.
Un'ipotesi ritenuta più che probabile da
alcuni esperti come Melissa Murray, docente di legge alla New York University. «Qui non si tratta di chiedersi se il principe Andrea andrà in prigione - ha spiegato ieri alla Bbc - questo non è un caso di rilevanza penale».
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