Pro Tetto, l'iniziativa benefica per dare una casa agli italiani

Il progetto è fermo da circa due anni per colpa di due dirigenti del Comune di Milano

Pro Tetto, l'iniziativa benefica per dare una casa agli italiani

“Abbiamo seriamente a cuore la sorte delle Mamme, papà e famiglie a reddito zero, clochard e dei così detti ‘invisibili’, che attualmente dormono in auto, box, cantine o strada”. Da questo sentimento nasce il progetto PRO TETTO partito circa due anni fa su iniziativa dell’imprenditore Ferdinando Barone a cui si è successivamente interessato anche l’ex vicesindaco Riccardo De Corato.

“Si tratta di un progetto nato al di fuori di Fratelli d’Italia e che vede il sostegno anche del Cardinal Scola”, precisa al giornale.it Barone che ci tiene a sottolineare che gli unici beneficiari saranno gli italiani “perché gli stranieri hanno già mille euro al mese dallo Stato”. Ma vediamo in cosa consiste esattamente il progetto. L’idea di fondo è di dare una casa ai senza tetto senza costi per il Comune di Milano che, attraverso il Demanio, darà all’associazione PRO TETTO piccole palazzine dismesse e da ristrutturare. “Attraverso la Curia e la Caritas noi individueremo i più bisognosi di una casa e daremo loro anche il modo di lavorare”. Il progetto prevede, infatti, che alla ristrutturazione partecipino anche gli stessi clochard che, poi, vi andranno ad abitare così da poter avere un lavoro part-time da 600/800 euro. Una volta ultimati i lavori le famiglie che vi andranno a vivere stipuleranno un contratto d’affitto a costo zero col Demanio per 30/40 anni con un gran beneficio anche per le casse del Comune che non dovrà spendere né per ristrutturare quegli immobili né per costruire altri alloggi sociali.

“Al momento, però, il progetto è fermo per la contrarietà di due dirigenti su 20 del Comune anche se abbiamo già ricevuto l’ok da parte dell’assessore Majorino e del capo di gabinetto del sindaco”, ha spiegato Barone.

“Dispiace perché questa iniziativa può portare un grande indotto lavorativo con gli interventi di elettricisti, idraulici e non solo. Intendiamo, infatti, coinvolgere gli ex detenuti usciti con lo svuota carceri per dare anche a loro un lavoro e un tetto”.

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