Il processo sulle tangenti per gli elicotteri Agusta è da rifare

La condanna all'ex ad di Finmeccanica è stata annullata dalla Cassazione

Il processo sulle tangenti per gli elicotteri Agusta è da rifare

Tutto da rifare. Bisognerà ricominciare da capo il processo sulle presunte tangenti legate a un appalto da 560 milioni di euro per la vendita di dodici elicotteri al governo indiano.

Lo ha deciso la Terza sezione penale della Cassazione, che ha sentenziato che il processo all'ex ad di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, e di Agusta Westland, Bruno Spagnolini deve ripartire, annullando la decisione su di loro.

Servirà un appello bis, dunque, per i due imputati, che erano stati condannati a 4 anni e 6 mesi e 4 anni per corruzione internazionale e false fatturazioni.

In primo grado, invece, erano stati assolti dall'accusa di corruzione internazionale e condannati a due anni ciascuno (pena sospesa) per le sole false fatturazioni.

Il procedimento riguarda una presunta tangente pagata a pubblici ufficiali indiani per far ottenere ad Agusta Westland una commessa da 556 milioni di euro per 12 elicotteri Aw101 nel Paese asiatico.

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