In trenta fanno irruzione a scuola per linciare la prof. Ancora un'aggressione violenta, durissima, nei confronti di un'insegnante di sostegno, «accusata» sul web di aver abusato di alcuni alunni. Notizia falsa, una fake news, diffusa in rete dopo l'hackeraggio, avvenuto in agosto, del profilo della docente. Prima le minacce di morte poi il processo sommario sui social e la spedizione punitiva a calci e pugni da parte dei padri, madri e persino dei nonni.
La giovane, soccorsa dal papà che era con lei assieme alla mamma e da alcuni colleghi, è finita in ospedale per varie lesioni e, soprattutto, un grave trauma cranico. Ferito a un polso anche il padre, intervenuto per strappare la figlia dalle belve inferocite, genitori degli alunni della scuola media di Castellammare di Stabia, Napoli. È accaduto giovedì mattina nella frazione di Scanzano alla scuola media «Salvati» di via Nocera, premiata dal ministro Giuseppe Valditara per aver attivato per prima in Italia i fondi del Pon, il Programma Operativo Nazionale del Miur voluto per organizzare attività ludico sportive per i bambini che restano in città. Le indagini, affidate ai carabinieri del comando provinciale di Napoli, puntano all'individuazione di tutti gli aggressori e ai motivi che hanno scatenato tanta violenza.
Per il momento, sottolineano gli inquirenti, in assenza tra l'altro di denunce, le varie ipotesi sono tutte da verificare. Ascoltate alcune persone coinvolte, il dirigente scolastico, la vittima del pestaggio. Sequestrati, inoltre, pc e telefoni cellulari degli stessi genitori, possibili indagati per lesioni gravi. Si cercano riscontri, in particolare su un gruppo Whatsapp creato da mamme e papà dal titolo: «L'urlo di una madre». Sarebbero stati i suoi contenuti a scatenare il raid punitivo nei confronti della donna sospettata di violenze mai accertate.
«Quanto forte può essere l'urlo di una madre? - si legge su un post - Molti penseranno che è potentissimo, invece no, non lo è! L'urlo di una madre che porta i suoi figli in una scuola che ormai cade a pezzi, un relitto alla deriva, nessuno lo ha sentito, nemmeno chi è capo di questa scuola. E nemmeno ora, l'urlo di quelle madri è stato sentito, quando hanno dovuto scoprire che una docente ha abusato di quei figli che loro mandano in quell'istituto, pensando che fossero al sicuro. Ma sono convinta che l'urlo di 100 e passa mamme alle quali io sto dando voce lo sentiranno altre mille mamme che si uniranno al nostro coro! Solidarietà, questo sarà l'urlo delle mamme di Scanzano che sono stanche, e vi assicuro che sentirete rimbombare per molto tempo! Perché ora diciamo basta! Basta!!! Le mamme di scanzano».
Dalle parole ai fatti. Dalla preside si presentano in 30 chiedendo l'allontanamento dell'insegnante. La situazione degenera quando la dirigente propone di coinvolgere le forze dell'ordine. La prof incriminata viene raggiunta e picchiata selvaggiamente.
«Nessuno tocchi gli insegnanti» commenta Vito Carlo Castellana, coordinatore della Gilda dei docenti. «In relazione ai gravi fatti successi a Scanzano è stata disposta un'ispezione per accertare quanto accaduto. La scuola è un luogo sacro e va tutelata sempre» scrive in una nota il ministero dell'Istruzione.
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