"Il fervore emotivo di oggi mi ricorda quello di inizio anno: 'Je suis Charlie'. Poi il 14 settembre l'Europa farà un accordicchio, si sistemeranno (com'è giusto) i rifugiati siriani, un po' meno quelli eritrei (sapete com'è, sono neri e più poveri) e si prenderà tempo per tutto il resto, cioè il 70% del fenomeno migratorio. Per un paio di settimane però ci sentiremo tutti migliori: tanto durò lo 'storico' effetto Charlie...". Il direttore Enrico Mentana, sul suo profilo Facebook, non si allinea al buonismo e al sentimentalismo mediatico che ha accompagnato la divulgazione della foto del piccolo Aylan morto sulla spiaggia di Bodrum.
Una posizione già espressa ieri con un altro post in cui attaccava duramente il circo mediatico, non sono italiano. "Oggi - ha scritto Mentana - è giorno di torneo giornalistico internazionale su tutti i quotidiani, scritti o parlati. Tema: commentate una foto particolarmente toccante trovando il giusto mix tra emotività e denuncia.
E non dimenticate di spiegare perché quell'immagine non andrebbe mostrata, ma invece la pubblicate nell'interesse di una buona causa. Oppure che andrebbe mostrata, ma per rispetto della sensibilità non lo fate. Il tutto con dichiarata sobrietà , perché non c'è nulla di più efficacemente retorico dell'antiretorica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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