"È pronto il governo di unità". Dopo 12 anni fuori Netanyahu

Alleanza (e rotazione da premier) tra Bennett, Lapid e Sa'ar. La furia del premier: "È la truffa del secolo"

"È pronto il governo di unità". Dopo 12 anni fuori Netanyahu

Per Benjamin Netanyahu potrebbero essere gli ultimi giorni al potere. Il suo ex alleato e leader di Yamina, Naftali Bennett, ha confermato nel suo attesissimo discorso di ieri sera, che intende unirsi al leader di Yesh Atid Yair Lapid nella formazione di una coalizione di governo. Ha poi sottolineato che Netanyahu non ha alcuna possibilità di formare un esecutivo di destra. «È una bugia completa», ha ribadito. Ha spiegato che le opzioni ora sono un quinto turno di elezioni o un governo con il cosiddetto «blocco del cambiamento» dei partiti anti Netanyahu.

Ha poi affermato che andare di nuovo al voto avrebbe fatto crollare il Paese e ha quindi deciso di «fermare questa follia». Già ieri pomeriggio aveva espresso la sua linea ai parlamentari del suo partito. Una mossa a sorpresa che, se completata nei prossimi giorni, porterebbe alla fine di più di 12 anni di esecutivo di Netanyahu, il premier più longevo della storia di Israele.

Ma subito è arrivata la risposta di Bibi che ha accusato il suo rivale di fuorviare l'opinione pubblica israeliana, di portare avanti la «truffa del secolo» e di essere preoccupato solo di essere primo ministro. Netanyahu ha poi ancora ribadito che Bennett agisce per il proprio interesse personale, sapendo che se ci fosse un'altra elezione, la sua carriera politica sarebbe finita. «Nessuno ti avrebbe votato se avesse saputo cosa avresti fatto», ha poi tuonato.

Ma il leader di Yamina sembra deciso ed è pronto a servire per primo come premier per due anni in un provvisorio accordo di rotazione con Lapid. La coalizione di governo è un mix di partner anti Netanyahu provenienti da tutto lo spettro politico. Tuttavia, la possibilità che i parlamentari disertino o si assentino, combinata con la rapida evoluzione dell'attualità di Israele, comporterà che l'incertezza prevarrà fino a quando la Knesset non approverà il nuovo governo. La nascente compagine infatti avrebbe il sostegno di 61 parlamentari alla Knesset composta da 120 seggi. Anche una singola defezione potrebbe minare la maggioranza.

Il governo riunirebbe i partiti di destra (Yamina, Yisrael Beytenu, Nuova Speranza), di centro (Yesh Atid, Blu e Bianco) e di sinistra (Labour, Meretz), con il sostegno del partito arabo Raam (apparentemente dall'esterno alla coalizione). Ieri poi è arrivata pure un'offerta dell'ultimo minuto con l'obiettivo di impedire il governo di centro di Lapid. Netanyahu ha proposto di nuovo a Bennett e a Sa'ar di Nuova speranza la rotazione a tre nella premiership in un esecutivo tutto di destra. Sa'ar servirà prima come premier, seguito da Bibi e poi da Bennett. Ma Sa'ar ha rifiutato un simile accordo già ieri.

La proposta quindi per ora non ha trovato terreno fertile.

Se Lapid però non riuscisse a costruire la maggioranza entro il 2 giugno, la Knesset avrebbe 21 giorni per concordare un nuovo primo ministro. Oppure Israele andrebbe alle sue quinte elezioni in due anni e mezzo.

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