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Protesta dei poliziotti per le pensioni di serie B "Discriminati dall'Inps. Per noi niente indennità"

Aliquota più bassa rispetto alle altre forze. Ricorsi al Tar e a Strasburgo

Protesta dei poliziotti per le pensioni di serie B "Discriminati dall'Inps. Per noi niente indennità"

Roma. Pensionati di serie B. Gli agenti della polizia di Stato e della polizia penitenziaria per l'Inps valgono meno dei carabinieri, dei vigili del fuoco, degli ex Forestali e dei vigilanti di istituti privati. Una questione paradossale: ai poliziotti viene applicata un'aliquota pensionistica del 2,33 per cento contro quella del 2,44 delle altre forze dell'ordine. In soldoni, migliaia di euro in meno per i pensionati, milioni di euro in più per le casse statali.

Perché? Per l'Inps il problema è la loro smilitarizzazione. Niente missioni, nessuna indennità per chi lavora in un ente «privato». Loro non ci stanno e danno battaglia all'Istituto nazionale di previdenza. Prima con un ricorso al Tar, poi con una denuncia alla Corte europea di Giustizia di Strasburgo per discriminazione, ovvero per aver subìto un trattamento a dir poco razzista. Uomini e soprattutto tante donne trattati come lavoratori di seconda classe. «Mamme che hanno indossato la divisa per anni, che hanno rischiato di non tornare a casa a crescere i loro figli adesso prendono una pensione iniqua. Con il silenzio totale di tutti i sindacati di polizia», commenta Pasquale Fiorini dell'Associazione pensionati della polizia di Stato «Antiochia». Sono tutti del 94° corso dell'85, quello intitolato a Roberto Antiochia, l'autista del vicequestore Ninni Cassarà ucciso da un commando di mafiosi. A questi si uniscono i colleghi dall'81 in poi. La querelle inizia due anni e mezzo fa quando ai neo pensionati viene fatto il ricalcolo contributivo.

«Il 2,33 per cento non è l'aliquota corretta - spiega Fiorini - ci siamo rivolti al Tar per la previdenza complementare che non ci è stata mai riconosciuta e applicata. Segue la diffida all'Inps per ottenere il 2,44 per cento sulle pensioni. A Strasburgo abbiamo inviato una denuncia per discriminazione e danno subìto con la legge di bilancio 183/2021». L'Associazione diffida inoltre il ministero della Funzione Pubblica e quello degli Interni per il ricalcolo corretto. Il governo nel 2021 doveva mettere un tampone su tutto il comparto sicurezza e soccorso pubblico. Il 2,44 per cento viene applicato, ma solo dal primo gennaio 2022. Nel novembre 2021 due poliziotti portano l'Inps davanti alla Corte dei Conti. In aula l'ente si difende spiegando le «ragioni» della disparità verso i poliziotti. «Agenti di polizia di Stato e della penitenziaria sono impiegati civili e non militari - sostiene l'avvocato Antonella Patteri -. L'asserita equiparazione degli appartenenti alla polizia di Stato e della polizia penitenziaria ai militari non trova riscontro nel dato normativo».

La discriminazione riservata dall'Inps ai poliziotti rispetto ai loro colleghi della Benemerita è riassunta tutta nella conclusione, a dir poco amara, dell'Inps: «L'Arma dei Carabinieri si occupa della sicurezza nelle ambasciate - dice la Patteri - supporta, è dentro, l'esercito italiano, i suoi appartenenti sono andati nelle missioni all'estero, non mi pare che si

possa dire che i loro compiti sono uguali a quelli della polizia di Stato. Le valutazioni spettano al legislatore, però certamente non vi è alcun motivo di ritenere che debbano essere trattati tutti nello stesso modo».

SteVla

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