Manipolare una scena del crimine non è reato, dice la procura di Genova, che ha chiesto l'archiviazione per i tre magistrati di Siena titolari del fascicolo sulla strana morte di David Rossi. Per gli aggiunti Francesco Pinto e Vittorio Ranieri Miniati, i tre magistrati non volevano manomettere le indagini, pur avendo «spostato oggetti senza redigere alcun verbale» prima dell'intervento della Scientifica. Il reato materiale c'è, la negligenza fu «un atto atipico» compiuto davanti a più persone ma «ininfluente» e va archiviato, in parte perché prescritto, in parte per assenza di dolo. E dunque né Aldo Natalini (oggi in Cassazione), né il pm di Firenze che indaga su Matteo Renzi, Antonino Nastasi, né Nicola Marini (oggi reggente della Procura di Siena), secondo i colleghi genovesi vanno processati. All'ex vicepresidente del Csm David Ermini sono a lungo fischiate le orecchie, visto che Marini è ancora reggente a Siena nonostante la devastante ipotesi accusatoria.
Come morì l'ex capo della comunicazione di Mps, esattamente dieci anni fa, quando cadde dalla finestra del suo ufficio a Siena il 6 marzo del 2013? Sapremo mai se fu un suicidio anomalo per la postura del corpo in caduta, le strane ferite al polso e allo stomaco, le numerose incongruenze o un omicidio, come pensa la famiglia? Forse non più.
Tutto nasce dalle immagini in esclusiva delle Iene, la cui inchiesta giornalistica ha contribuito alla riapertura delle indagini, alla nascita della commissione d'inchiesta e alla (ri)apertura del fascicolo a Genova. Alcuni video di quella tragica sera furono manipolati, dice la procura ligure, quando la pendrive non era più in mano alla Questura ma non ancora alla Procura. E i festini gay a cui avrebbero partecipato Marini e Natalini assieme alla Siena bene, collegati a quelli in Curia di cui ha parlato anche il Giornale, come possibile movente? Sarebbero cose «apprese de relato», «millanterie», «vanterie» anche se confermate dall'ex ufficiale dei carabinieri Roberto Nesticò. Niente che comporti l'iscrizione di reati. Nella richiesta di archiviazione i pm genovesi dedicano un paragrafo anche all'ex comandante dei carabinieri Pasquale Aglieco.
Fu lui in commissione d'inchiesta a sostenere che Nastasi era il principale responsabile della manipolazione, che fu lui a rispondere a Daniela Santanché sul cellulare di Rossi. Ora che anche lui è indagato, cosa ha da dire? Difficile saperlo visto che, come ha anticipato il Giornale, è ad Hammamet.
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