Il Baltico in fiamme, con la Russia che ha occupato la Lettonia, ha invaso la Lituania e ne minaccia la capitale Vilnius. Le truppe lituane in ritirata combattono in netta inferiorità una battaglia di resistenza in attesa dell'intervento della Nato.
È lo scenario peggiore di una simulazione computerizzata di attacco russo contro il fianco est dell'Alleanza atlantica, illustrata il 17 ottobre a Vilnius dal Centro per gli studi sulla guerra di nuova generazione di Washington. Da anni, Stati baltici e Polonia mettono in guardia gli alleati dal rischio di un'aggressione di Mosca contro il fronte orientale della Nato. L'allarme si è intensificato a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina. L'Alleanza atlantica aggiorna i piani di difesa e si riarma, mentre il Cremlino mira a un «confronto diretto», secondo il direttore dell'agenzia d'intelligence esterna tedesca (Bnd) Bruno Kahl. Per il funzionario, l'aggressione russa alla Nato potrebbe scattare «al più tardi entro la fine del decennio». A sua volta, il comandante supremo della forze alleate in Europa, il generale statunitense Christopher Cavoli, ha avvertito che dopo la guerra in Ucraina lo strumento militare russo sarà «più forte di oggi» al confine della Nato. Il superamento di questa frontiera da parte delle armate di Mosca nel 2027 è all'avvio della simulazione. La Russia attacca dal proprio territorio, dalla sua enclave di Kaliningrad e dalla Bielorussia. L'offensiva punta sullo snodo ferroviario di Daugavpils in Lettonia e sul corridoio di Suwalki che, alla frontiera tra Lituania e Polonia, separa Kaliningrad dalla Bielorussia.
Dopo aver occupato la Lettonia, le colonne russe sfondano in Lituania, costringendone le truppe alla ritirata generale a difesa di Vilnius. L'obiettivo è resistere per dieci giorni, il tempo necessario all'intervento della Nato, in cui un ruolo decisivo viene assegnato alla Germania. Un battaglione corazzato e fanteria meccanizzata tedeschi avanzano rapidamente verso nord ed entrano in Lettonia. Con quella che la simulazione definisce «una manovra brillante», le truppe della Germania aggirano la principale forza di invasione russa, una divisione in netta superiorità numerica, fermandone l'offensiva.
A circa due settimane dall'avvio delle ostilità, le perdite ammontano a 17 carri armati, 145 mezzi corazzati e 3.
650 effettivi per la Nato, per l'aggressore rispettivamente a 411, 1.019 e 11.420. Tuttavia, la Lettonia è «devastata e in parte occupata» dalla Russia. Cifre e sviluppi di una simulazione computerizzata, un'ipotesi che rischia di essere verificata con esiti spaventosamente diversi.
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