Puglia, la candidatura di Scalfarotto spacca la sinistra

Il renziano Ivan Scalfarotto ha ufficializzato la sua candidatura a presidente di Regione a capo di una coalizione liberal composta da Italia Viva, +Europa e Azione. Dure critiche dal Pd

Puglia, la candidatura di Scalfarotto spacca la sinistra

I giallorossi si presentano divisi in Puglia. Il renziano Ivan Scalfarotto, sottosegretario agli Esteri, ha ufficializzato la sua candidatura a presidente di Regione a capo di una coalizione liberal composta da Italia Viva, +Europa e Azione, il movimento fondato da Carlo Calenda.

Scalfarotto, intervistato da Repubblica, ha spiegato così la sua discesa in campo: “Non sarebbe stato giusto costringere i pugliesi a dover scegliere tra populismi: quello antieuropeista della destra, quello di palazzo impersonificato da Michele Emiliano e quello della decrescita felice”, ossia il M5S. Una candidatura che arriva all’indomani delle dichiarazioni ‘divisive’ del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e che spiazzano il Pd locale. Il deputato Marco Lacarra, segretario regionale del Pd della Puglia, mostra il suo rammarico per il fatto che “la prima risposta all'appello all'unità rivolto dal vicesegretario del Pd Andrea Orlando alle forze che sostengono il governo Conte” sia stata la corsa in solitaria della sinistra liberal e riformista. "Tale divisione è illogica, soprattutto in un tempo di crisi come questo", aggiunge Lacarra che ricorda come Matteo Renzi, da leader del Pd, si scagliasse contro chi lavorava “per dividere il fronte del centrosinistra” perché “fa un enorme regalo alle forze della conservazione”. Molto duro anche il commento che arriva con un tweet dall’eurodeputato dem Daniele Viotti: "Finalmente Italia Viva, Azione e Più Europa si uniscono e si candidano. Si uniscono nel nome del liberismo ma soprattutto in un disegno più grande: consegnare il Paese alla destra (cioè quelli ancora più a destra di loro). A partire dalla #Puglia". Michele Bordo, vicecapogruppo Pd a Montecitorio, avverte: "L'esito delle prossime elezioni regionali e comunali può rafforzare il governo nazionale e la prospettiva politica della maggioranza. Ma per vincere serve innanzitutto un'alleanza larga e unitaria, a partire dalle forze che sostengono il governo Conte”. Bordo invita, perciò, gli alleati a “superare le divisioni che ancora ci sono e che rischiano di favorire la destra” perché “sarebbe davvero imperdonabile" la sinistra, per colpa dei suo personalismi, consegnasse "a Matteo Salvini una regione dinamica e forte come la Puglia".

Il ministro per le Politiche agricole Teresa Bellanova, invece, dal suo profilo Facebook precisa:"La nostra non è e non vuole essere un'azione politica e una campagna elettorale contro qualcuno ma per qualcosa. Non ci interessa la forza dell'io ma del noi, insieme a tantissime e tantissimi che in questi anni non si sono visti rappresentati e non hanno avuto voce eppure, in silenzio e laboriosamente, hanno lavorato per una Puglia di qualità".

La Bellanova ribadisce che i renziani non staranno "mai con i sovranisti, con i populisti di ogni tipo, con chi fa e pensa la politica come favore, elargizione, paternalismo oppure solo come critica dell'esistente senza assumere responsabilità sul cambiamento", ma sono sono a favore di "una politica nuova che guarda in faccia le contraddizioni e lavora per affrontarle, dando soluzioni".

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