Il pugno di ferro di Trump: "Pena di morte per il killer di New York"

Tweet del presidente contro l'assassino di New York: «Ha chiesto di appendere la bandiera Isis in ospedale»

Il pugno di ferro di Trump: "Pena di morte per il killer di New York"

L'autore dell'attentato a New York merita la pena di morte. Non usa giri di parole il presidente americano Donald Trump, che si affida al suo portavoce prediletto, Twitter, per affermare: «Il terrorista di New York era felice quando ha chiesto di appendere la bandiera dell'Isis nella sua stanza di ospedale. Ha ucciso 8 persone e ne ha ferite gravemente 12. Dovrebbe essere condannato a morte». Sayfullo Saipov, il 29enne uzbeko autore della strage di Halloween a Downtown Manhattan, comparso in tribunale in sedia a rotelle per l'incriminazione ufficiale per terrorismo, agli agenti dell'Fbi ha detto invece di essere «soddisfatto per quello che ha fatto». Per lui, Trump ha evocato mercoledì la possibilità di spedirlo a Guantanamo, idea su cui ha fatto marcia indietro: «Ci piacerebbe vedere il terrorista a Guantanamo, ma statisticamente il processo richiede molto più tempo rispetto al sistema federale», ha scritto, precisando che «c'è qualcosa di appropriato nel tenerlo nel luogo in cui ha commesso il suo crimine terribile». «Pena di morte», ha poi chiesto nuovamente il tycoon.

Nelle dieci pagine di accuse di polizia e Fbi emerge uno spaccato del killer, che ha pianificato l'attacco per «oltre un anno» e lo ha compiuto in nome dell'Isis. Sui suoi dispositivi elettronici gli investigatori hanno trovato 3.800 immagini e oltre 90 video dell'Isis, inclusi file su uccisioni di prigionieri da parte dei militanti, ma anche istruzioni per bombe fatte in casa. Saipov ha ammesso di essersi ispirato a questi filmati per condurre l'attacco, dicendo di aver deciso di usare un pick up per «causare danni enormi ai civili». E ha scelto il giorno di Halloween per poter uccidere un maggior numero di persone. La sua idea era di colpire i pedoni sulla pista ciclabile a Tribeca e poi proseguire fin sul ponte di Brooklyn per uccidere altre persone, se non si fosse scontrato contro lo scuolabus. Il giovane ha anche raccontato che il 22 ottobre ha noleggiato in New Jersey un furgoncino simile a quello usato per l'attacco per «esercitarsi». Inizialmente ha pensato di issare sul pick up due bandiere nere del Califfato, poi ha cambiato idea realizzando che avrebbe dato troppo nell'occhio.

La devozione all'organizzazione terroristica l'ha mostrata chiedendo di poter aver una bandiera dell'Isis nella sua camera di ospedale. Fatto che ha scatenato ancora di più l'ira del presidente Trump. Intanto, gli investigatori hanno trovato e interrogato il 32enne uzbeko Mukhammadzoir Kadirov, di cui si erano messi alla ricerca nel pomeriggio di mercoledì, che però secondo una fonte potrebbe non aver avuto alcun ruolo nell'attentato. La moglie di Saipov, una connazionale di 24 anni, ha detto invece che non sapeva nulla dell'attacco, e si è definita «scioccata e triste». Mentre alcuni conoscenti del killer hanno raccontato che di recente aveva avuto problemi finanziari. «Non sembrava particolarmente religioso», ma con il passare dei giorni diventava sempre più «aggressivo», ha riferito Mirrakhmat Muminov, che ha incontrato Saipov cinque anni fa in Ohio, dove viveva quando si è trasferito negli Usa nel 2010. Poi, ha precisato, due anni e mezzo fa ha lasciato lo stato senza dire niente a nessuno.

Un altro conoscente ha detto che il killer di New York aveva dei «mostri dentro di lui». È arrivato in America come un musulmano moderato, ha spiegato, poi «ha iniziato a sviluppare un comportamento violento», riferendo che un imam della Florida era preoccupato della sua cattiva interpretazione dell'Islam.

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