Angelo Bonelli (nel tondo) e la federazione dei Verdi da lui guidata, hanno deciso in questa campagna elettorale di schierarsi contro «le destre», essendo ormai da tempo impegnati più nelle battaglie pacifiste che a difesa della natura.
È il caso della loro contrarietà ai termovalorizzatori, rigassificatori, nucleare, tecnologie moderne e pulite a sostegno della decarbonizzazione e dell'ambiente. Ma c'è un caso emblematico che dimostra come il pseudoambientalismo massimalista e demagogico abbia causato la distruzione un intero territorio: il Salento. Una terra un tempo sterminata di ulivi, ora tutti definitivamente rinsecchiti per colpa della Xylella. Fino a oggi ha infettato oltre 8mila chilometri quadrati con oltre 21 milioni di ulivi. Da quando sono stati scoperti i primi alberi infetti a Gallipoli ormai 10 anni fa, gli scienziati dissero che l'unica iniziativa possibile per bloccarne la diffusione era l'eradicazione. E invece si creò subito un movimento che in nome di una sedicente difesa degli alberi, avviò una campagna contro l'abbattimento. Ne facevano parte anche i Verdi. I post e i comunicati di Bonelli e il suo partito sono ancora presenti online: «L'utilità delle eradicazioni degli ulivi del Salento non è scientificamente provata come non è provata che la causa del rinsecchimento degli ulivi sia provocata dalla Xylella. Fanno bene i cittadini e gli olivicoltori a difendere le piante da questa folle volontà di eradicare. I tagli degli ulivi rappresentano un attacco alla storia, all'economia e al paesaggio del Salento» scrivevano i Verdi nel 2016. Solo tre anni fa, dopo che l'Europa ha imposto l'eradicazione, i Verdi ancora definivano la xylella «una frode: che il batterio della xylella non fosse il responsabile del disseccamento degli olivi e di altre specie arboree in Salento era già evidente grazie agli alberi dichiarati infetti che sono sopravvissuti ai tagli che a distanza di 4 anni sono ancora vivi, vegeti e produttivi». Ovviamente di quegli alberi non c'è più traccia. Oggi Bonelli si giustifica dicendo che in quelli anni, quando diceva che la Xylella era una frode e chiedeva di non abbattere gli ulivi infetti, lui non era al governo e quindi non ha responsabilità sulla diffusione della Xylella. Al governo però oggi vorrebbe portarcelo il Pd. «I danni provocati all'agricoltura pugliese dai fanatici e pseudo ambientalisti sono stati incalcolabili - ci dice Raffaele Fitto, tra i sei autori del programma della coalizione di centrodestra per le politiche - Cinque anni fa, di fronte alla scienza che ordinava di eradicare gli ulivi malati di xylella, i Verdi insieme ai grillini, sostenuti da Emiliano, si sono incatenati agli alberi rallentando un'attività preziosa per prevenire l'avanzata del batterio. Quando provavamo a dire cose di buon senso eravamo insultati .
Fra Xylella e Tap abbiamo vissuto anni bui nel Salento, con la conseguenza che oggi la xylella è alle porte di Bari e Melendugno approdo del Tap è Bandiera Blu.Come possa il Pd di Letta allearsi con chi ha sostenuto e sostiene queste posizioni dà l'idea della totale mancanza di credibilità della loro alleanza».
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