"Questo è pazzo, così sbattiamo". La mossa di Renzi spacca Italia Viva

La chat interna è esplosa dopo l'intervento di Renzi al Quirinale. Il gruppo rischia la scissione: 3 senatori pronti a lasciare e ad aprire la faglia?

"Questo è pazzo, così sbattiamo". La mossa di Renzi spacca Italia Viva

La strategia di Matteo Renzi era chiara fin da subito: ai suoi aveva chiesto di mollare la strada dell'offensiva fino al giorno dell'apertura formale della crisi di governo. "Fino a martedì staccate tutto. Basta attacchi a Conte, basta polemiche, basta social. Rilassatevi ché le cose vanno per il verso giusto. Tanto le prossime mosse spettano a loro, non a noi", diceva convinto. Ed effettivamente così è stato: alla fine il premier e gli (ex) alleati sono stati costretti a piegarsi a Italia Viva e ad elemosinare la richiesta di ricucire per evitare il ritorno anticipato alle urne. Ma già nei giorni scorsi era emersa una frattura all'interno del gruppo tra i governisti e gli irriducibili.

Da una parte Eugenio Comincini si appellava alla responsabilità: "Facciamo noi un passo vero nella direzione del dialogo con la maggioranza, non abbiamo altra scelta". Dall'altra Roberto Giachetti aveva colto l'occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: "Oh, già io volevo votare contro la fiducia al governo mercoledì e abbiamo scelto l’astensione...". Le chat sono diventate ancora più roventi dopo l'intervento del leader di Iv dal Quirinale, in seguito alle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. All'ex sindaco di Firenze avevano chiesto di usare toni morbidi e lui aveva assicurato di rispettare la strada della moderazione, ma in realtà ci è andato giù pesante definendo uno "spettacolo indecoroso" l'operazione voltagabbana e criticando più volte l'operato dei giallorossi.

Italia Viva rischia la scissione

"Non metteremo veti, andremo al Quirinale a portare lenostre ragioni e i nostri temi", aveva giurato ai suoi. Un vero e proprio veto non c'è stato: per il momento no a un Conte-ter e meglio un mandato esplorativo a un'altra figura istituzionale, è stata la posizione precisata dopo il colloquio con il capo dello Stato. Le chat interne del partito sarebbero diventate una polveriera. "Questo è pazzo", uno dei primi commenti a caldo. Le critiche a Renzi hanno riguardato sia il merito sia il metodo: tra gli esponenti di Italia Viva si teme che in tal modo "Matteo ci fa andare a sbattere". Anche perché pare che la linea tracciata era del tutto differente da quella poi sposata al Colle: "Ieri sera ci aveva detto che avrebbe fatto esattamente il contrario".

Qualche renziano dissidente avrebbe chiesto spiegazioni sulla decisione presa, e la risposta non sarebbe tardata ad arrivare: "Questo è un no a Conte, adesso. Non un no a Conte. Per ora vorrei un mandato esplorativo". Gli animi si sono fatti inevitabilmente irritati, ma il fondatore vuole tenere il partito compatto soprattutto in vista del mandato esploratico conferito a Roberto Fico. Il presidente della Camera dovrà verificare se ci sono le condizioni per formare una nuova maggioranza a partire dalle forze che avevano sostenuto il Conte bis.

Un obiettivo che potrebbe rendersi complicato visto che, stando a quanto appreso da Il Fatto Quotidiano, in caso di strappo vi sarebbero 3 senatori pronti a lasciare e ad aprire la faglia: quelli più indiziati sarebbero Leonardo Grimani, Eugenio Comincini e Mauro Maria Marino.

Non verrebbe digerito da tutti un'eventuale resistenza di Renzi di fronte alla possibilità di un Conte-ter. La mossa dell'attesa è servita per non sfaldare il gruppo nella prima fase della crisi, ma nei prossimi giorni la rottura potrebbe essere una conseguenza naturale.

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