Niente pregiudiziali, nemmeno nei confronti di un rappresentante del Pd. "Noi guardiamo alla persona. Non ha importanza se è di quella parte o di quell’altra. Non va giudicata dal fatto se ha radici in un’area o in un’altra. Si deve trattare di una persona seria, accettata da tutti". In una intervista a Repubblica, Silvio Berlusconi apre alla scelta di un democrat purché sappia "garante tutti". Un'apertura che dà un nuovo volto al dibattito sul successore di Giorgio Napolitano. "In parlamento abbiamo circa 150 grandi elettori - fa notare il Cavaliere - vogliamo concorrere dopo di che, vedremo se e cosa il leader Pd ci dirà".
"Stiamo partecipando all’approvazione delle riforme - fa notare Berlusconi - non ci sottrarremo né sulle modifiche alla Costituzione né sulla nuova legge elettorale. Quindi pensiamo di poter contribuire anche sul capo dello Stato". Napolitano non ha ancora rassegnato le dimissioni, ma nei giorni scorsi ha confermato che l'addio al Colle è ormai "imminente". Secondo voci vicine al Quirinale, il secondo mandato di Re Giorgio terminerà a metà gennaio. Le prime votazioni per il nuovo capo dello Stato non si terranno, quindi, prima della fine di gennaio. Eppure, nonostante manchi più di un mese a quell'appuntamento, il braccio di ferro è già iniziato. "Il problema non sono le radici politiche.
Ma che sia un presidente della Repubblica equilibrato, un garante", incalza Berlusconi spiegando di non aver mai parlato di Giuliano Amato come successore di Napolitano ma di aver "tracciato un identikit". "Ho sempre pensato - continua - e ancora penso che il presidente della Repubblica debba essere una persona equilibrata, seria, competente e che non stia da una parte sola".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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